Maurizio Spagnolo

Top Founder Senior

"Coloro che si innamorano di pratica senza scienza sono come nocchiero che entra in mare senza timone o bussola che mai ha certezza di dovesi vada" Leonardo da Vinci.

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Maurizio Spagnolo

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Le CATENE MUSCOLARI rappresentano l’unione delle singole componenti dell’apparato locomotore, organizzate secondo schemi di movimento globale.  Possono essere considerate come l’insieme dei muscoli uniti anatomicamente e funzionalmente tra loro attraverso il tessuto fasciale, dei “circuiti in continuità di direzione e di piano attraverso i quali si propagano le forze organizzatrici del corpo” (Busquet). La fascia forma l’involucro superficiale del corpo e con le sue ramificazioni, penetra fino al rivestimento cellulare. Ogni struttura connettiva (aponevrosi, guaine, tendini, legamenti, capsule, periosto, pleura, peritoneo ecc…) di origine mesodermica fa parte, sul piano funzionale, di un’unica fascia. Rappresenta un mezzo di continuità tra tutte le componenti del corpo quindi la sua “distrazione”, causata dal movimento dei segmenti corporei va ad informare il Sisitema Nervoso Centrale costantemente di come noi ci muoviamo nello spazio si termini di direzione e velocità.  Le informazioni che arrivano vengono codificate ed elaborate in modo da garantire delle reazioni motorie secondo i modelli posturali riflessi o volontari. Le fasce collegano i visceri all’apparato muscolo-scheletrico, quindi l’alterazione dell’uno o dell’altro andrà a creare delle disfunzioni e modificazioni del peso o retrazioni (organo) o riduzione di range di movimento (muscolo-scheletrico). Per questo qualsiasi tipologia di intervento, manipolativo, riabilitativo o prettamente di miglioramento della performance non può essere fine a se stesso.. bensì strutturato in una logica ben definita, rivolto alla ricerca delle “cause” “attraverso la comprensione ed il rispetto delle strutture”. Dal punto di vista motorio non si può pensare di lavorare sul muscolo senza tener conto della fascia e delle catene muscolari. Sarebbe come guidare una macchina con una gomma più sgonfia e cambiare costantemente solo le sospensioni!

Maurizio Spagnolo

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"IL MOVIMENTO E' VITA".... Ogni protocollo allenante mirato e specifico deve innanzitutto prevedere il condizionamento del corpo tendendo in considerazione la MULTIPLANARIETA'. I piani prevalenti, ossia le direzioni in cui il corpo si muove nello spazio nel rispetto degli assi che gli permettono di controllare costantemente il proprio baricentro sia in statica che in dinamica, sono TRE: PIANO SAGITTALE PIANO FRONTALE PIANO TRASVERSALE Il corpo umano si muove nella tridimensionalità e sebbene ogni azione per poter essere eseguita correttamente necessiti sempre della stretta sinergia dei tre piani, in ogni movimento prevale sempre uno sugli altri due.

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