Maurizio Spagnolo

Top Founder Senior

PAURA DELLA NOSTRA OMBRA... DEPRESSIONE

2018-09-09 11:49:08

Interessante riflessione del mio mentore, professore nonchè amico Dott.re Daniele Raggi che vorrei ringraziare per gli interessanti spunti che offre al mondo. Fiero di poter promuovere la sua conoscienza. [PAURA DELLA NOSTRA OMBRA... DEPRESSIONE] “Perché è difficile guardare negli occhi le persone? Perché è come guardare dentro l'anima..., ma non la loro..., la nostra! Non siamo più abituati a guardare dentro di noi ogni giorno e così abbiamo paura a farlo con gli altri. Paura del giudizio, della valutazione della non accettazione del confronto. Ed ecco che ogni giorno bisognerebbe meditare, riflettere, guardarsi dentro; fare costantemente bilanci e resoconti dei propri principi, della propria giornata, della propria vita per poi cambiare e migliorare. Tutto ciò aiuterebbe a rinsaldare la fiducia ed rapporti con se e gli altri. Bisogna cercare dentro di noi i perché delle paure, i perché degli errori, i perché della vita. Capire se siamo felici o se facciamo finta per non soffrire e non finire in depressione. La meditazione è una fra le cose più importanti che si possa fare per sé. Purtroppo, mai come oggi le persone soffrono di solitudine e di crisi depressive nonostante la grande "quantità di comunicazione"! Comunicazione "unidirezionale", perché ci interfacciamo solo con lo schermo dei telefonini, con Face Book, con la TV in modo quasi ipnotico; non interagiamo più direttamente con le persone, guardandole negli occhi e carpire anche il "non detto" dai gesti del corpo. Questo "vuoto di rapporti veri", porta le persone sempre più in crisi ed a divenire sempre più dipendenti da ansiolitici e psicofarmaci. É così che veniamo divorati e fagocitati ogni giorno dal "nulla"; un "nulla" che ci impedisce di "alzare la testa" e riflettere sulla condizione che viviamo, obbligandoci ad ubbidire ciecamente. Sarà questo un viaggio di andata, senza ritorno?” Prof. Daniele Raggi Grazie infinite Prof.re Raggi

Maurizio Spagnolo

Top Founder Senior

LA NOTTE RUSSI O SOFFOCHI?

2018-09-04 17:29:00

Hai spesso la sensazione di mancanza d'aria? Senso di soffocamento? Ti svegli sudato, spesso terrorizzato per questo? Hai fatto tutti i controlli e non ne sei venuto o venuta a capo.... ti capisco.. Come in molti altri campi, anche in questo si sono e si dicono ancora oggi cose sbagliate senza alcun riscontro scientifico: ipotono della muscolatura del velo palatino che porterebbe lo stesso ad ostruire le vie aeree, ristrettezza del palato e all'arretramento mandibolare, sovrappeso...tutto esatto...ma scommetto che nessuno vi ha mai detto che potrebbe trattarsi di un ipertono dei muscoli costrittori del faringe e del muscolo Ipo-glosso. Quest'ultimo infatti ha come unica azione tirare la base linguale indietro e in basso verso l'osso ioide. Quindi le Apnee in realtà sono una conseguenza di una alterazione della funzione deglutitoria e della postura linguale. Il tutto è avvalorato attraverso la misurazione dello spazio faringeo quando la lingua è in postura bassa e quando nello stesso soggetto si posiziona sui recettori dello spot. Inoltre studi elettromiografici dimostrano che quando la lingua è disfunzionale vi è un ipertono di tutti i muscoli del corpo e non un rilassamento confermato ancora dalla clinica. La lingua è un elemento indispensabile per la deglutizione fisiologica. Si prepara alla sua funzione già dal periodo fetale partecipando così alla conformazione del palato e di tutta la struttura del massiccio facciale. Inoltre gli studi degli ultimi dieci anni hanno posto l'accento sull'importanza del suo movimento corretto; si è infatti ritrovato nel palato, alla emersione del nervo Naso-palatino, un ramo del nervo trigemino ricco di recettori posturali ( Spot palatino). La lingua dovrebbe sfiorarlo a riposo, e comprimerlo ad ogni atto deglutitorio "resettando" per così dire, le informazioni inviate al Sistema Nervoso Centrale. Inoltre, la stimolazione dei recettori palatini è stata correlata nel tempo anche con attività neurologiche centrali come la produzione di neuro-ormoni e neuromediatori, indispensabili per la corretta funzione del Cervello stesso. Inoltre i muscoli Buccinatori, che sostituiscono la lingua nella deglutizione in caso di incapacità funzionale della stessa, permettono di ingoiare soltanto attraverso la compressione esercitata sulle arcate dentarie e ciò determina alterazioni del palato con deviazioni del setto nasale, infiammazioni e ipertrofia delle adenoidi che, per la comparsa di respirazione orale, aumentano il loro carico di lavoro a causa di ristagno di muco. La compressione delle guance genera anche aerofagia, con un aumento della formazione di acido nello stomaco e frequenti reflussi, disturbi a carico dell'orecchio dovuti all' aumento della pressione aerea nell' orecchio medio con la comparsa di otiti, acufeni e vertigini, oltre che a frequenti diminuzioni dell'udito di carattere periferico. La attività eccessiva dei muscoli esterni alle arcate dentarie determina non solo il danno ortodontico, ma anche l'utilizzo di forze eccessive da parte dell'ortodontista nel tentativo di ripristinare una forma corretta delle arcate. I denti spesso soffrono drammaticamente questo conflitto di forze rispondendo con alle forze ortodontiche eccessive con riassorbimenti delle radici. Ridando un posizione corretta alla lingua le apnee tendono a scomparire già dopo uno o due mesi di rieducazione della funzione, senza aver operato interventi di espansione del palato.

Maurizio Spagnolo

Top Founder Senior

QUANDO LA PANCIA VUOLE DIRCI QUALCOSA

2018-05-23 16:57:52

Il terzo cervello è enterico: intestino. I primi a scoprirne la presenza furono due medici, Baylisse Straling, a fine 1800: non vennero considerati. Grazie al poderoso e più recente lavoro di ricerca di Michael Gershon, neurobiologo, oggi sappiamo che il cervello enterico ha più di 500 milioni di neuroni variamente presenti nella guaina che fodera esofago, stomaco e tutto l'intestino (crasso, tenue, colon retto). Invia e riceve segnali da tutto il corpo; produce, tra le altre, grandi quantità di serotonina e persino benzodiazepine (agenti chimici psicoattivi utilizzati anche in farmaci che hanno una funzione sedativa). E' dotato di plasticità, impara, si costruisce nuovi ricordi, assume nuovi comportamenti ed è il più antico: sia sul piano evoluzionistico che durante la gestazione, si forma prima degli altri due cervelli. Svolge un ruolo importante nella determinazione della propria identità. Lo studio della relazione tra flora batterica intestinale e cervello sui topi negli ultimi anni ha aperto scenari di grande interesse biologico e terapeutico anche per lo studio sugli esseri umani, tanto che il Journal of American Medical Association (JAMA) gli ha dedicato un editoriale. Un gruppo di studiosi guidati da Emeran Mayer, dell’University of California di Los Angeles, hanno dimostrato che in un gruppo di donne sane è possibile ridurre la comparsa di ansia dovuta alla richiesta di svolgimento di un compito.

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