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Avete mai sentito parlare di “Bellezza Collaterale”? Si tratta di quella bellezza che si sviluppa, un po’ per caso, intorno a un fenomeno negativo e difficile da affrontare. ⠀ Ecco, in questi momenti di ansia e difficoltà a Milano, credo di aver trovato la mia bellezza collaterale. È successo oggi, mentre passeggiavo per le strade stranamente silenziose e tranquille della città e, improvvisamente, ho realizzato che stavo procedendo a passi lenti. Non mi era mai successo a Milano, giuro! Va sempre tutto di fretta qui. Invece, in questi giorni, Milano è costretta a rallentare e a mostrare un lato di se che non avevo mai visto. Chiaramente è una bellezza collaterale, una bellezza dal sapore amaro, ma io la trovo comunque una forma di bellezza. ⠀ Cosa ne pensate? Avete mai sperimentato questa sensazione? #unterroneamilano

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GENITORI (QUASI) IMPERFETTI Quando dimentichiamo di comprare il latte, ma per fortuna c’è la scorta di emergenza a lunga conservazione. Quando rimandiamo il bagnetto alla sera successiva, sperando di avere maggiore energia. Quando vince la stanchezza e accendiamo un pó la tv e bing diventa il nostro miglior amico. Quando in frigo non deve mancare mai il formaggino perché arriverà sempre il momento in cui salverà una cena. Quando la salvietta umida sostituisce l’acqua corrente così il bagno non diventa il lago di Garda. Quando inizia un finto pianto, ma noi facciamo finta di crederci. Quando ci scappa qualche parolaccia ma le parolacce non si dicono. Quando ci piace stare insieme ma poi ringraziamo l’asilo con il suo tempo pomeridiano. Quando non riusciamo a dire no a gelati, caramelle, lecca lecca, patatine e biscottini. Quando portiamo la conta dei pannolini cambiati per capire di chi è il turno. Quando chiediamo coccole, carezze, baci, abbracci, perché ne abbiamo noi la necessità. Quando “il cellulare non si tocca” ma poi siamo i primi ad utilizzarlo tanto. Quando nonostante sappiamo come andrà a finire, nel weekend scombussoliamo routine e orari. Quando la Montessori é di casa ma poi diciamo cosa non fare senza dare una spiegazione. Quando parte la minaccia del “conto fino a tre” ma poi speriamo di arrivare massimo a due perché non sapremmo cosa fare dopo il tre. Quando guardiamo l’orologio e ci chiediamo quanto manca per l’ora della nanna. Quando un risveglio inaspettato e improvviso ci sembra un fulmine a ciel sereno. Quando organizziamo vacanze a misura di bambini ma ci chiediamo quando potremo farci di nuovo un viaggio da soli. Quando speriamo che non venga nessuna febbre per non dover rimanere a poi chiusi in casa chissà per quanto. Quando ci lamentiamo dimenticando per un attimo quanto siamo invece fortunati. Si. Siamo genitori quasi imperfetti. Quasi, perché, nonostante tutto questo, ogni giorno si fa sempre il massimo per dare il meglio. E voi, come siete messi?

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Il Coronavirus spiegato ai più piccoli con le parole dello psicoterapeuta Alberto Pellai

2020-02-23 14:09:03

Mio figlio ha quattro anni, ed io ieri gli ho detto che nel nostro Paese c’è allerta per la diffusione di un virus. Lui, che spesso guarda in tv uno dei pochi cartoni animati istruttivi che è rimasto in circolazione, “Esplorando il Corpo Umano”, sa già che cos’è un virus.

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