Mamma Oggi

Founder Junior

IL TEMPO CON I FIGLI, IL TEMPO PER I FIGLI “Solitamente, nella vita di tutti i giorni, il tempo in cui noi genitori stiamo a fianco dei nostri figli è un tempo “per” loro. So tratta di un tempo importante e prezioso, con obiettivi da conseguire che motiva noi e loro a raggiungere risultati importanti, di crescita, ma non solo. Poi, però, c’è anche un altro tempo. È il tempo della relazione, delle emozioni, in cui non necessariamente dobbiamo fare qualcosa “PER” loro. Perché non è il tempo del dovere, ma del piacere. Un tempo in cui siamo e stiamo lì “CON” loro. Non “per” loro. Un tempo in cui si ride, si gioca, si scherza. Si condivide qualcosa di così prezioso da permettere ai nostri figli di sentire in concreto quanto li amiamo. Proprio come succede con un bambino piccolo, che non può fare molto con noi, ma che ci inonda di così tanto amore da farci sembrare divertente anche giocare con tre pupazzi di peluche”. (Alberto Pellai) In queste settimane il vostro tempo coi figli è un tempo “con” oppure un tempo “per”?

3  
Mamma Oggi

Founder Junior

Abbraccia tuo figlio ogni giorno. ❤ Indipendentemente dalla giornata che hai avuto, se sei triste, stanca, stressata, affrettata o arrabbiata, abbraccia tuo figlio. Prima di andare a letto, chiudi gli occhi e abbraccialo per un bel po '. Lascia che tutte le tue forze si rompano in quell'abbraccio e senta la serenità che questo momento porta alla sua giornata. Sembra magia! La vita passa in un soffio, gli anni passano tra le nostre dita e se c'è qualcosa che nessuno di noi conosce, succederà domani. Per questo ti dico: abbraccia tuo figlio ogni giorno, con calma e con anima. Quell'abbraccio rimarrà impresso nel tuo corpo fino al prossimo e servirà come batteria quando la tua forza fallirà! Per lui è il miglior regalo che puoi fargli a vita!

1  
Mamma Oggi

Founder Junior

Ci sono cose da dire ai nostri figli. Come ad esempio che il fallimento é una grande possibilità. Si ricade e ci si rialza. Da questo s’impara. Non da altro. Dovremmo dire ai figli maschi che se piangono, non sono femminucce. Alle femmine che possono giocare alla lotta o fare le boccacce senza essere dei maschiacci. AI nostri figli maschi dovremmo dire che non sono Principi Azzurri e non devono salvare nessuno. Alle femmine che nessuno le salva se non loro stesse. Dovremmo dire che la noia è tempo buono per sé. Dovremmo dire che si può morire, ma che esiste la magia. Ai nostri figli dovremmo dire che ci sono giorni sì, e giorni no. E hanno tutti lo stesso valore. Che bisogna saper stare, e basta. E Che il dolore si supera. Ai nostri figli dovremmo dire che c’è tempo fino a quando non finisce, e ce ne accorgiamo sempre troppo tardi. Dovremmo dire che non ci sono né vinti né sconfitti, e la vita non è una lotta. Dovremmo dire che la cattiveria esiste ed è dentro ognuno di noi. Dobbiamo conoscerla per gestirla. Dovremmo dire ai figli che non sempre un padre e una madre sono un porto sicuro. Alcuni fari non riescono a fare luce. Dovremmo dire ai nostri figli che possono non avere successo e vivere felici lo stesso. Anzi, forse, lo saranno di più. Che possono stare male, ma che la sofferenza ci spinge in avanti e che poi passa anche quella. Bisogna dir loro che se nella vita non si sposeranno o non faranno figli, possono essere felici lo stesso. Che la povertà esiste e dobbiamo farcene carico. Che possono essere quello che vogliono. Ma non a tutti i costi. Che esiste il perdono. E si può cedere ogni tanto, per procedere insieme. Che senza gli altri non siamo niente. Proprio niente. Che il mondo ha bisogno del loro impegno per diventare un luogo bello in cui sostare. Ai figli dovremmo dire che possono andare lontano. Molto lontano. Dove non li vediamo più. E che noi saremo qui. Quando vogliono tornare. (Cinzia Pennati - da “Ai figli ci sono cose da dire”)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74