LA SFIDA PIÙ GRANDE Nessuno può garantirci che andrà tutto bene e purtroppo non sarà così, non per tutti almeno. È dura ma è così. Ci vorrà tempo, nessuno sa ancora quanto, di certo non sarà domani, non così presto. Ci vorranno, giorni, settimane, probabilmente mesi. E quando sembrerà che abbiamo svoltato, quando i numeri sembreranno darci ragione, sarà il momento di resistere ancora. Resistere all’esplosione di colori e profumi della primavera, resistere alla voglia di correre tutti assieme in strada, nei prati, resistere dal baciarci e tenerci stretti per mano, dalle tavolate della domenica. Sarà difficile, forse più di adesso, perché il pericolo sembrerà scampato. E invece sarà lì, sornione nell’ombra, in attesa di rovinarci un’altra volta i piani. E per quanto ci sentiremo sfibrati, già sfiancati da un’innaturale quinta stagione fatta di telefonate che avvicinano chilometri, e metri e mezzo che separano abbracci, ne usciremo, di questo sono certo. Perché siamo umani, mossi da istinti innati, capaci di adattamenti e azioni di cui mai ci penseremmo capaci. E allora insieme, forse anche meglio di prima, ricostuiremo tutto.

Posso dire che non è vero che siamo tutti sulla stessa barca? Forse siamo tutti "in barca", ma la stessa proprio no. Conosco famiglie che sono in 5 in 45 mq, prima vivevano nei parchi, nei musei, a casa di amici, ora sono lì, chiusi dentro, senza nemmeno lo spazio per fare i compiti in 3 o connettersi al pc. Un'altra amica ha una fattoria, nella corte vivono i cuginetti, hanno migliaia di ettari di campagna, ulivi, le uova da raccogliere, gli asini e le oche. Un'altra ancora ha una villa con un parco che non riesci a girare tutto in un'ora di jogging, in più ha il campo da tennis, la piscina e la palestra. Non sono esattamente nella stessa situazione, no? C'è chi ha lo stipendio che arriva fisso ogni mese e chi non dorme la notte chiedendosi se avrà ancora soldi abbastanza per fare la spesa da qui a un mese. Prima di piazzarvi ore 24 sul sito INPS per chiedere i 600 euro degli autonomi, chiedetevi se siete proprio così nella cacca da intasare tutto, proprio voi, con magari un conto corrente a 5 zeri. C'è chi ha una famiglia e vive in armonia, chi vive con persone che detesta, chi vive da solo e può parlare al telefono e basta, per settimane. Una mia cliente vive da sola con 4 figli, di cui 2 con gravissimi problemi comportamentali che richiedevano il supporto della neuropsichiatria infantile. Ora è da sola, tutto il santissimo giorno. E poi sento parlare delle fatiche della quarantena chi è scappato con tutti i pargoli da mammà e si trova pranzo e cena pronti, giardino da 500 mq in cui rilassarsi e prendere il sole: ti credo che sorride e può pensare tranquillamente a inondare di cazzate il proprio canale youtube. Non vuole essere una gara alla sfiga, al contrario, un invito a guardarsi intorno e a smetterla di lamentarsi, almeno se non rientriamo nella categoria terza classe di questo sgangherato Titanic. Guardate con empatia gli altri e cercate di vedere le vostre fortune, per una volta!

Partorire “in solitaria” ai tempi del Coronavirus: la storia di Daniela

In questo periodo di emergenza per il Coronavirus, cambia anche il modo di partorire per le donne. Ecco l'esperienza di Daniela, neomamma di Bari che ha raccontato il suo parto solitario senza parenti e amici a supportarla.