Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano 

Questa bella frase di Coelho introduce “Fioriture nel mondo”, il mio ultimo romanzo.

1.

L’inverno è nella fase più feroce. Mettere il naso fuori dalla porta equivale a chiudersi in una cella frigorifera con indosso un pigiama di lino. Jonathan Cox darebbe qualsiasi cosa pur di rimanere stancamente sul divano con il muso di Bruce schiacciato sulla coscia e la replica della finalissima di baseball alla TV. Se Vicky fosse ancora parte della famiglia lamenterebbe la scomoda presenza del cane e ancor meno gradirebbe le urla di giubilo per la battuta vincente all’ultimo inning.

Urla che Jonathan ripete sistematicamente ad ogni replica.

Vicky ha occupato l’attico di Upper West Side per il tempo di un caffè. Decine e decine di scatoloni sigillati, la minima parte del guardaroba della giovane rampolla newyorkese, furono rispediti al mittente senza nemmeno essere aperti, previa una cospicua mancia agli increduli fattorini.

«Meglio così Bruce. Voleva rubarti il divano.»

…

Tratto da “Fioriture nel mondo”

Sofia cammina verso casa nel buio della notte. I lampioni allungano le ombre e provano a competere, senza successo, con la luce delle stelle.

Infila la chiave nella serratura ma la ritrae e si gira appoggiando la schiena alla porta. Il borgo è avvolto nel silenzio fatta eccezione per qualche rumore di sottofondo proveniente dalla vallata, o forse dalle montagne, chi può dirlo.

Si dice che l’oscurità acuisca i sensi. Di certo è così per gli animali quando la più piccola distrazione può fare la differenza fra l’essere predatore o preda. Eppure, in un certo senso, lo è anche per gli esseri umani e Sofia, nella testa le parole di Beatrice, si concede il permesso di ascoltare il suo cuore.

Quello che rivela è già una consapevolezza.

Il suo posto è qui, con Jonathan.

Tratto da “Fioriture nel mondo”