Maria Liliana Geanta

Founder Starter

2022-01-11 18:40:30

La nostra paura più grande non è la paura della morte, è la paura della vita. È la paura di vivere, vivere davvero, di essere vivi e consapevoli nel qui e ora, indifesi di fronte all’energia primitiva e feroce che è la vita stessa.

Come abbiamo visto, la vita include tutto – non solo le cose buone, positive, che ci rendono felici – proprio come l’oceano include ogni possibile onda, perciò, per essere davvero vivi e consapevoli, occorre aprirci a tutto quanto. Tutto quanto.

Sì, la vita è gioia, estasi e felicità, ma è anche dolore e tristezza, paura, rabbia, confusione e senso di impotenza. Risvegliarsi significa riconoscere l’impossibilità di proteggersi da qualunque onda dell’oceano della vita e scoprire che ciò che sei davvero è talmente vasto, libero e incondizionato da non poter far altro che accogliere tutto quanto.

Aprirsi alla vita equivale ad aprirsi alla morte, la morte di chi pensavi di essere, la morte di chi ti credevi di essere, la morte di tutte le fantasie che hai su te stesso. La vita e la morte sono davvero alla pari e la mente non riuscirà mai e poi mai a capirlo.

Le persone spesso pensano che l’illuminazione consista nel liberarsi di tutte le onde di esperienza che incutono timore. Il pensiero comune ritiene erroneamente che l’illuminazione sia uno stato o un’esperienza speciale, una dimensione priva di panico, dolore, tristezza, rabbia e di qualsiasi altro elemento negativo. In parole povere, l’illuminazione sarebbe un perfetto oceano calmo e controllato, in cui tutte le onde negative sono sparite. Sarebbe la luce senza il buio, l’unità senza la diversità.

Ma questo modo di intenderla non è altro che un’espressione dell’anelito del ricercatore. Il ricercatore vorrebbe anestetizzarsi nei confronti della vita. Vorrebbe sentirsi protetto dal pericolo della morte, vorrebbe avere l’assoluto controllo sulle onde dell’esperienza presente.

L’illuminazione, per molti, è la visione di un oceano perfetto, privo di qualsiasi onda negativa, di tutte le onde malvagie e pericolose. È l’immagine di un guru che vive in uno stato di perfetta beatitudine, senza mai provare dolore, tristezza, noia, frustrazione, paura, né alcun tipo di debolezza. È la libertà dal dolore e dalla sofferenza del mondo relativo. È una fuga dal mondo della dualità. È la protezione estrema.

Adesso, siamo in grado di capire che questo tipo di illuminazione non è possibile. È una menzogna, basata su concetti dualistici di chi e cosa siamo. Non è nient’altro che un sogno del ricercatore.

Sfortunatamente o, forse, nel grande disegno della vita, per fortuna, ci sono molti insegnamenti spirituali che alimentano quel sogno. È un sogno che vende bene, perché è ciò che il ricercatore desidera più di ogni altra cosa: la tranquillità, la certezza e la sicurezza. 

Maria Liliana Geanta 

Founder starter 

Maria Liliana Geanta

Founder Starter

2022-01-10 05:42:46

"Quest'anno molte persone sceglieranno di rinunciare allo status di vittima indifesa e togliersi la vita.

Quest'anno molte persone decideranno di non lasciare più che il passato li definisca e costruiranno un altro presente e un futuro secondo i loro sogni.

Quest'anno molte persone usciranno dal condizionamento dei loro pensieri e convinzioni limitanti, libereranno le loro menti e sceglieranno di vivere come si sentono e vogliono.

Quest'anno, molte persone usciranno da relazioni tossiche - di coppia, di amicizia o di famiglia - e si circonderanno di persone con cui risuonano, che le rispettano e le apprezzano per quello che sono.

Quest'anno molte persone si prenderanno cura della propria salute e dell'aspetto del proprio corpo: impareranno a conoscere l'alimentazione, uno stile di vita sano e l'esercizio fisico.

Quest'anno molte persone smetteranno di incolpare gli altri, le circostanze esterne, i genitori o qualsiasi altra cosa al di fuori di loro e si assumeranno il 100% della responsabilità delle loro vite.

Quest'anno molte persone sostituiranno nella loro mente i pensieri basati sulla paura con credenze in cui il coraggio e la fiducia danno il tono.

Quest'anno molte persone impareranno a ignorare la voce interiore che le critica e dice loro "non puoi", "non puoi avere successo", "non te lo meriti", "non sei abbastanza bravo" , "impossibile", ecc. e ascolteranno la voce che scaturisce dal loro potere interiore.

Quest'anno molte persone rinunceranno a lavori stressanti e noiosi e inizieranno un'attività in proprio.

Quest'anno molte persone rinunceranno alla bestemmia, alla noia, alla rassegnazione fatalistica alla vita e faranno della loro vita un'occasione di continua festa.

Quest'anno molte persone supereranno i pensieri e le emozioni negative (tristezza, rabbia, paura, disperazione, odio, frustrazione, risentimento, invidia, ecc.) e li sostituiranno con pensieri ed emozioni positive - amicizia, fiducia, accettazione, coraggio, amore, gioia .

Quest'anno molte persone supereranno la dipendenza dagli altri o da determinate situazioni e diventeranno esseri umani autonomi, indipendenti sotto tutti gli aspetti: affettivi, finanziari, relazionali, ecc.

Quest'anno molte persone smetteranno di scendere a compromessi con se stesse e le loro vite perché sanno che un compromesso tira l'altro e il risultato è profondamente disastroso.

Quest'anno molte persone si renderanno conto che la vita non è un peso ma può essere vista come un viaggio con paesaggi in continua evoluzione o come un gioco di strategia.

Quest'anno molte persone scopriranno la loro forza interiore, si libereranno di tutto ciò che non li usa più o li abbatte e diventeranno gli artefici di una vita su misura dei loro sogni.

Sarai uno di loro? "

Maria Liliana Geanta 

Founder starter 

Maria Liliana Geanta

Founder Starter

2022-01-08 04:50:38

Manzoni non l’aveva vista, la peste, ma aveva studiato documenti su documenti.

E allora descrive la follia, la psicosi, le teorie assurde sulla sua origine, sui rimedi.

Descrive la scena di uno straniero (un “turista”) a Milano che tocca un muro del duomo e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo.

Ma c’è una cosa che Manzoni descrive bene, soprattutto, e che riprende da Boccaccio: il momento di prova, di discrimine, tra umanità e inumanità.

Boccaccio sì che l’aveva vista, la peste.

Aveva visto amici, persone amate, parenti, anche suo padre, morire. E Boccaccio ci spiega che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile.

Perché il vicino iniziava a odiare il vicino, il fratello iniziava a odiare il fratello, e persino i figli abbandonavano i genitori.

La peste metteva gli uomini l’uno contro l’altro.

Lui rispondeva col Decameron, il più grande inno alla vita e alla buona civiltà.

Manzoni rispondeva con la fede e la cultura, che non evitano i guai ma, diceva, insegnavano come affrontarli.

In generale, entrambi rispondevano in modo simile: invitando a essere uomini, a restare umani, quando il mondo impazzisce.

Maria Liliana Geanta 

Founder starter 

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137