Pietro Scala

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Un mondo che non c'è. Appartengo a un mondo che non c'è. Un mondo costruito nel tempo e condizionato da quanto le mie capacità mi hanno permesso di cogliere. Penso che ogni mondo, di ogni singolo individuo, sia costruito in questo modo e quindi ognuno di noi, vive in un mondo che non c'è da nessun altra parte se non in noi stessi. Ognuno di noi costruisce il suo mondo, con tutte le informazioni ed i condizionamenti che acquisisce, volontariamente o involontariamente. Osservandomi, non posso non notare che buona parte di me si sia costruita sul percorso spirituale che ho seguito. Spesso mi viene chiesto come mai hai seguito il buddhismo? Inizialmente rispondevo più o meno adducendo il fatto che non mi ritrovavo nel messaggio cattolico e che mi sentivo attratto, non tanto dall'oriente come folklore, ma proprio dal buddhismo come via, come viaggio, come percorso di crescita interiore. Col tempo questo pensiero si è via via trasformato, fino a realizzare che ad attrarmi veramente, era la possibilità che mi veniva data, di percorrere una via dove a capire, a comprendere, dovevo essere io. Ho capito che i maestri non sono altro che intermediari e tenutari degli insegnamenti, e che nessuno di loro prometteva illuminazione data da loro stessi. Gli insegnamenti contenevano la via, in essi c'era da cogliere il senso del viaggio e il senso della stessa meta. Ho avuto la fortuna di incontrare alcuni grandi maestri, ed in essi ho visto che cosa si intendeva per via o sentiero da percorrere. Non è spiegabile, ma ho compreso il senso del 'viaggio'. E ho viaggiato. E ancora viaggio. Nel tempo, la meta si è allontanata. In un primo momento ne rimanevo turbato. ma in breve tempo me ne sono dimenticato. Da qualche parte c'è una meta da raggiungere, spiritualmente, ma ho compreso che la meta vera è qui. La vera meta è avere un viaggio interiore da percorrere. Ad ogni istante della nostra esistenza. Namaste - 💓

Pietro Scala

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Condivido un post con alcuni consigli sull'uso di Cam.tv dell'amico Luca Chiesi. https://www.cam.tv/lucachiesi/blog/come-muovere-i-primi-passi-su-cam-tv-suggerimenti/PID0E6DD3?shun=pietroscala

Pietro Scala

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Sardegna. Una terra vista spesso solo come mare e spiagge, un paradiso per turisti. Ma la Sardegna, che mi ha accolto, ormai da più di 40 anni, è uno scrigno di antica storia, che per qualche particolare motivo, non si vuole scoperchiare. I classici Nuraghe, (nella foto Foto di maxsanna da Pixabay il Nuraghe Losa, di Abbasanta), è uno dei circa ottomila nuraghe disseminati su tutto il territorio, rappresenta qualcosa di ancora misterioso e difficile da comprendere. Diverse teorie si scontrano con altre, e nessuna di esse ha rivelato il senso di queste costruzioni. Oltre i Nuraghe, ci sono molti altri siti archeologici, quasi sempre in pietra, ai quali non si riesce a dare una spiegazione. Spesso, luminari, si arrampicano sui classici specchi per dimostrare teorie, che poi non stanno in piedi, rimettendo tutto ad un oscuro passato pieno di misteri. Oltre questo, le Istituzioni sembrano totalmente disinteressati a scoprire i segreti di questa terra, evitando accuratamente di finanziare ricerche imponenti, così come hanno fatto per altri siti del 'continente'. Amo questa terra, e credo sia stato colpito fin dalla prima volta che ci sono venuto dalla classica 'febbre di Sardegna', rimanendoci per sempre. Ho scritto un libro fantasy, ambientato proprio nell'era nuragica, dopo essermi lasciato coinvolgere in tutte le letture che mi capitava di trovare su quell'epoca. Ve ne parlerò più avanti. La Sardegna è una terra piena di misteri che nessuno sembra avere intenzione di scoperchiare. Perché? Amo questa terra, e non vivo sul mare, ma ai piedi della Montagna Madre della Sardegna, il Gennargentu, in pieno centro Sardegna, dove aleggia ancora il profumo di una terra misteriosa e piena di fascino.

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