Luigi eugenio Stanco

Pesci in pericolo Basta con la pesca al merluzzo! E i pescatori inglesi si ribellano. Numerose notizie e diatribe riguardano gli immensi branchi di pesci che, una volta, popolavano i mari europei. Un gruppo di esperti, per esempio, ha steso un documento in cui si chiede al più preso possibile la chiusura totale della pesca al merluzzo, una delle specie più diffuse nei mari del nord Europa. Oltre che chiudere la pesca del merluzzo, l'Unione Europea dovrebbe, secondo questo gruppo di esperti, regolamentare meglio la pesca ad altre specie (eglefino e merlango) che vivono nelle stesse acque del merluzzo. I pescatori non sono ovviamente d'accordo con questo documento, e respingono in pieno la proposta di chiusura della pesca. Secondo Struan Stevenson, presidente del Comitato europeo per la pesca, afferma che: «L'impatto di queste misure sarebbe catastrofico sull'industria della pesca inglese, e potrebbe costare oltre 20.000 posti di lavoro e oltre un miliardo e mezzo di euro.» Gli esperti ribattono affermando che, se la pesca non verrà bloccata, nel giro di pochi anni non ci saranno più pesci da pescare. Il Wwf e la pesca. In Italia intanto il Wwf è arrivato con l'Agci Pesca (Associazione Generale Cooperative Italiane della Pesca) a un “Accordo per un piano d'azione per una pesca sostenibile” che, in sei aree d'intervento, cercherà di prevenire gli impatti che le attività umane stanno provocando alla fauna marina ed alle risorse ittiche. Tra le attività previste dall'accordo, il sostegno alla piccola pesca, la lotta alla pesca illegale e alla pesca pseudo-sportiva e la promozione alla pescaturismo.

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