Luigi eugenio Stanco
< 11/102 > Se in questa foto di una famigliola felice di panda vi sembra ci sia una nota stonata non vi sbagliate. I "genitori" sono in realtà volontari del Hetaoping Research and Conservation Center for the Giant Panda in Wolong National Nature Reserve, della provincia cinese del Sichuan, travestiti da panda giganti (Ailuropoda melanoleuca). L'escamotage è utilizzato nelle procedure per la reintroduzione in libertà degli esemplari di panda ospiti del centro : per evitare che il nuovo habitat degli animali sia influenzato dalla presenza umana gli inservienti si cammuffano, e anche i fotografi riprendono le scene nascosti da molto lontano. Il cucciolo nella foto è stato trasferito in un territorio più vasto, scosceso e alto del precedente, nel tentativo di abituarlo a scenari sempre più vicini a quello naturale. Guarda anche altre foto di panda Le più belle foto di cuccioli
Luigi eugenio Stanco
< 10/102 > A giudicare dalla sua espressione terrorizzata, questo cucciolo di elefante asiatico (Elephas maximus) non apprezza particolarmente l'ora del bagnetto. Eppure gli elefanti, come altri grandi mammiferi, sopportano più volentieri il freddo del caldo eccessivo. Quando l'afa non perdona, vanno in cerca d'ombra e agitano le grandi orecchie a diverse velocità per dissipare calore e abbassare la temperatura corporea. La vicinanza con una fonte d'acqua è indispensabile, in un solo giorno uno di questi pachidermi può arrivare a consumarne 140 litri. Quanto all'igiene personale, per "lavarsi" e scacciare gli insetti gli elefanti - anche quelli africani - utilizzano un metodo un po' più spartano (scopri quale). Le più tenere foto di cuccioli Adottano gli orfani Per molte specie, se la madre muore, per i piccoli c’è poca speranza di vita. Tra gli elefanti è diverso. Ci sono esempi di sorelle maggiori che si prendono cura dei fratelli quando la madre muore, pur se anch’esse hanno già un figlio. Ma la cosa più sorprendente è che l’adozione può avvenire anche nei confronti di orfani del tutto estranei a quel branco.
Luigi eugenio Stanco