Imparare ad essere autentici significa riconoscerci ed accettarci per quello che siamo con le nostre luci e le nostre ombre, con i nostri successi e i nostri errori, con la nostra bellezza e la nostra bruttezza. 

Non occorre indossare maschere o interpretare ruoli che ci stanno stretti solo per renderci accettabili a noi stessi e agli altri. Siamo perfetti così come siamo in questo momento perché ogni momento è il singolo spazio in cui realizziamo il nostro cammino e ogni passo serve per condurci alla meta che certamente raggiungeremo anche quando non ce ne accorgiamo.

Possiamo sentire ciò che sentiamo senza sentirci in colpa, possiamo pensare ciò che pensiamo senza reprimerci per paura di sbagliare, possiamo accogliere le nostre emozioni con la certezza che sapranno svelarci aspetti di noi che forse non avremmo mai scoperto o considerato.

 Possiamo darci il permesso di essere esattamente così come siamo senza doverci per forza aggiustare, adattare, ridimensionare, contenere. Possiamo accoglierci con amorevolezza nel rispetto della nostra autenticità ed integrità.

Lo so. È difficile perché le donne per secoli si sono sempre adattate ad essere ciò che altri volevano da noi e per noi. Pronte a compiacere, sorridere, affermare, approvare pur di sopravvivere in una società che ci indicava con chiarezza il nostro posto e il nostro ruolo.

Per fortuna siamo già dentro un lento cammino di evoluzione ma le nostre radici culturali sono fortemente ben piantate in ognuna di noi in modo spesso inconsapevole. 

Se sappiamo chi siamo e ci accettiamo così, permettendoci di essere, allora nessuno potrà manipolarci.

 Nessuno potrà guarirci o imprigionarci.

 Solo noi potremo farlo

Un passo dopo l'altro. .

...che ci fa esistere negli occhi degli altri.

Siamo già libere, siamo già amore, ma tutto ciò che sappiamo sull’amore riguarda il bisogno, la mancanza, la paura, il controllo e la ricerca di approvazione.

Questo non solo ci distacca dalla nostra essenza profonda ed autentica ma non ci permette di sperimentare l’Amore per noi stessi e per gli altri. 

Ci percepiamo soli, separati e bisognosi di un altro che sia in grado di riempire il vuoto. Ci percepiamo poveri invece noi siamo già ricchi perché viviamo in un universo che esplode di energia di abbondanza che è Amore di cui anche noi siamo parte. 

E l’amore non è mancanza, è abbondanza. Non è vuoto da riempire ma ricchezza che trabocca, non è bisogno, è dono. 

E l’amore parte proprio da me e dal sapermi ricca e completa, non vittima, non mancante, non bisognosa, non incompleta, ma piena, perfetta così come sono in questo momento. 

Solo così l’amore può essere dono diversamente diventa dipendenza. Se è dipendenza non è amore.

La dolce dipendenza non è amore

la gabbia dorata non è amore, 

il bisogno non è Amore, 

l’appoggiarsi o aggrapparsi non è amore, 

l’aspettativa non è amore, 

il possesso non è amore, 

la gelosia non è amore, 

il controllo non è amore, 

il giudizio non è amore, 

la paura non è amore. 

Si tratta semplicemente di cambiare punto di vista!... rispetto a ciò che sappiamo fino ad ora. Non ce l’hanno raccontata tutta e bene, alcuni dettagli mica da poco sono sfuggiti all’attenzione di tutti.

L’amore è dono e condivisione di ricchezza, con l’unico scopo di gioire della felicità dell’altro. Sempre. Siamo pronti per riprenderci una conoscenza che è sempre stata ma che abbiamo dimenticato dietro secoli di inconsapevolezza, di separazione, di conflitto, di paura. 

Siamo pronti ad accogliere l’amore per quello che è e che è sempre stato per evolverci verso relazioni sane, armoniche fondate su amore che è sempre libertà senza nessuna eccezione?

Un passo dopo l'altro...

Innescare o disinnescare l’esplosione di un conflitto?

Le persone forti davvero cioè centrate interiormente sanno disinnescare una bomba semplicemente staccando il meccanismo. 

Lo fanno perché sanno che i conflitti sono sempre inutili, non permettono di comunicare davvero e non risolvono le questioni semmai le ingrandiscono.

Chi è fragile innesca il meccanismo non riuscendo a staccare perché solo nella deflagrazione pensa di affermare il suo punto di vista, assicurandosi il rispetto dell’altro. 

La sensazione del Disinnescare è "come morire", perché la percezione è quella di rinunciare non solo al proprio punto di vista ma proprio a se stessi... salvo poi accorgersi che alla fine sono più i danni che i benefici. 

La deflagrazione fa sempre vittime, interferisce nel nostro equilibrio creando disarmonia, inquina il nostro spazio energetico, rinsalda catene e blocchi e crea memorie ostacolanti. 

Insomma un disastro! 

Ma saper disinnescare è un’arte che si può apprendere e allenare ottenendo benefici immensi non solo su noi stessi, che già basterebbe, ma anche in tutte le nostre relazioni.

Un passo dopo l'altro...