Quando intraprendiamo un percorso di crescita personale, per far luce sui nostri conflitti interiori, lavoriamo molto sull'autostima.

Prendendo coscienza di noi, molto spesso, facciamo fatica a rapportarci con la nostra famiglia che fatica a riconoscerci.

Il solo fatto di partecipare ad un percorso di consapevolezza, ci fa sentire superiori e questo è sbagliato.

È necessario mettere al corrente la nostra famiglia delle prese di coscienza che stiamo facendo e, soprattutto, far comprendere che siamo crescendo, ci consideriamo diversamente e abbiamo stabilito i confini che vogliamo siano rispettati.

È importante stabilire un dialogo familiare, per non incorrere in dolorose separazioni e incomprensioni.

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È necessario prendere coscienza di essere noi gli artefici della salute e della malattia.

✅ Io mi alleno ogni giorno

✅ Io mi alimento di sole proteine

✅ Io bevo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno

❌ È INSUFFICIENTE

Prendere coscienza di sè è fatto di molto, molto altro.

Passa sì dalla nutrizione, soprattutto dall'acqua che deve essere Alcalina e bevuta secondo la corretta quantità (che non è un litro e mezzo), ma sono le emozioni, la psiche che necessitano innanzitutto di ritrovare armonia.

Invece stressiamo il fisico con esercizi massacranti, con un'alimentazione fatta di rinuncia, ma ci ammaliamo lo stesso.

Quando dico che ho 57 anni, ancora mestruata e sana da quasi 30; piena di energia da mattino a sera, la gente fatica a credermi.

Ma le mia pelle parla da sola: non ho rughe e gli occhi mi sorridono.

Ho preso in mano la mia vita tanti anni fa attraverso la Metamedicina e la Psicosomatica.

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