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Mangiare veloce fa male? Intervista al Prof. Enzo Spisni l lavoro, gli impegni e i tempi stretti spesso inducono a mangiare veloce, anche se per molti questa è un’abitudine radicata, che prescinde dalla fretta. Per approfondire il tema dell’alimentazione corretta in funzione della giornata lavorativa e dei rischi del mangiare veloce, abbiamo chiesto pareri e consigli al professor Enzo Spisni, fisiologo della nutrizione dell’Università di Bologna. ● Mangiare veloce: un’abitudine da evitare Il professor Spisni ci parla degli effetti negativi che può avere l’abitudine di mangiare veloce, specialmente in relazione alla digestione. “Mangiare veloce influisce sui processi digestivi, determinando la perdita di buona parte dell’effetto della masticazione. Questo significa ingerire nello stomaco degli alimenti dalle dimensioni non abbastanza ridotte. Lo svuotamento gastrico dipende da diversi fattori, come la quantità dei lipidi nei cibi e le dimensioni di ciò che ingeriamo. Mangiare veloce, pertanto, causa un allungamento del lavoro dello stomaco, con un conseguente affaticamento e peggioramento complessivo della digestione. È vero che aumenta lo sforzo per lo stomaco, ma l’assorbimento dei nutrienti non cambia.” Il tempo da dedicare al pasto dipende dalla quantità e dal tipo di cibo che si mangia. “Indubbiamente, ci sono alimenti che necessitano di maggiore masticazione”, continua il professore Spisni. “Il cibo che si ingerisce influenza i processi digestivi, e, a seconda di come si mangia, si verifica un impegno diverso del tratto gastro-intestinale. Un pasto pesante causerà sonnolenza e un calo delle performance sul lavoro, ma questo effetto negativo interesserà tutte le attività che si vorranno intraprendere. Questo vale anche per la guida, ad esempio. Non è mai consigliabile fare un pasto troppo abbondante prima di mettersi al volante, tanto più se si tende a mangiare veloce. Il pasto abbondante, di per sé, esula dalla nostra fisiologia. I nostri antenati primitivi erano abituati a mangiare quasi continuamente, ma in piccole quantità. In ogni caso, il pasto classico composto da primo, secondo, contorno e dolce è qualcosa che è meglio evitare nell’ambito del lavoro, se si vogliono mantenere buoni livelli di attenzione. Per questo motivo è meglio consumare pasti leggeri e poveri di grassi, che non impegnino troppo la digestione.” ● I tempi da dedicare ai pasti Per non mangiare troppo veloce, in genere si propone il modello 30-60-60, che prevede di destinare mezz’ora alla colazione e un’ora rispettivamente al pranzo e alla cena. Secondo Spisni “questo modello può essere corretto, soprattutto perché i trenta minuti della colazione si sposano meglio con le esigenze di tutti i giorni. Tuttavia, non c’è nessun motivo per dedicare meno tempo alla colazione rispetto al pranzo e alla cena.” Potendo scegliere, Enzo Spisni consiglia di dedicare un’ora alla colazione, un’ora al pranzo e mezz’ora alla cena, mantenendosi anche più leggeri nell’ultimo pasto della sera. “Però è chiaro che alla mattina si ha poco tempo, a causa degli impegni lavorativi o scolastici che interessano più o meno tutti. Comunque, mezz’ora al mattino è un tempo più che sufficiente per fare una colazione abbondante e completa, con più tipi di cibo e senza dimenticare la frutta. Meglio non limitarsi soltanto a latte, caffè e qualche biscotto.” ● Scegliere i cibi giusti e non mangiare troppo veloce: alcuni consigli 1 - Per essere efficienti sul lavoro Per il professor Spisni, anche sul lavoro è bene mantenere un’alimentazione su base mediterranea, intendendo con questa definizione la dieta mediterranea tradizionale. “Ciò significa un’alimentazione che prevede un consumo di carne e pesce abbastanza saltuario: un paio di volte a settimana la carne e una o due volte a settimana il pesce. Il resto degli alimenti da assumere dovrebbe essere di origine vegetale, e questo vale per tutti. Per essere efficienti al lavoro è importante ragionare sulla distribuzione dei pasti durante il giorno, più che sugli alimenti da evitare. https://kaborelaura.goherbalife.com/it-it

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Alga Spirulina: Proprietà benefiche, posologia e controindicazioni L’alga spirulina ha molte proprietà benefiche. Oltre a stimolare le difese immunitarie dell’organismo, è importante per mantenere sotto controllo il peso corporeo e quindi per dimagrire; favorisce la sintesi dell’emoglobina e riesce mettere in atto una funzione antinfiammatoria, anticoagulante e disintossicante. La posologia, prendendo in considerazione le compresse, va dai 3 ai 4,5 grammi al giorno. Non bisogna comunque esagerare, perché ci sono specifiche controindicazioni, specialmente per chi soffre di ipotiroidismo e di malattie autoimmuni. Gli effetti collaterali più comuni sono costituiti da febbre, nausea e stitichezza. ● Le proprietà benefiche Le proprietà benefiche dell’alga spirulina sono varie. Fra i suoi benefici bisogna ricordare che quest’alga si rivela un integratore completo, molto utile per chi segue una dieta e vuole mantenere sotto controllo il peso corporeo. Infatti, anche se ha poche calorie, riesce a garantire un ottimo apporto di proteine e vitamine. Proprio per questo è ideale per mantenere l’equilibrio nutritivo, evitando di incorrere nella debolezza. Attraverso il suo contenuto di fenilalanina riesce a ridurre la fame. Le donne in gravidanza la possono usare per compensare le carenze nutrizionali dovute allo stato di gestazione. Per gli stessi motivi, su parere medico, l’alga spirulina è consigliata anche durante l’allattamento. ● Le altre qualità È ricca di antiossidanti e proprio per questo riesce a contrastare l’attività dei radicali liberi, svolgendo un’azione di prevenzione nei confronti dell’invecchiamento cellulare. In questo senso va bene per la prevenzione dell’arteriosclerosi. Inoltre contribuisce notevolmente ad incrementare le difese immunitarie dell’organismo. Svolge anche un’azione anticoagulante e vasodilatatrice. Tutto merito degli omega 3, i quali favoriscono la fluidità del sangue ed evitano la formazione di coaguli e di trigliceridi. I pigmenti vegetali di cui abbonda, mettono in atto un processo di depurazione e di detossicazione. A questo proposito riesce anche ad assicurare un’adeguata pulizia dell’apparato digerente, riducendo il rischio di infezioni e aiutando a combattere la sindrome del colon irritabile. Presenta un alto contenuto di ferro, che si rivela importante nella sintesi dell’emoglobina e quindi nella prevenzione di tutte le forme dell’anemia. ● La posologia La composizione dell’alga spirulina comprende proteine, che costituiscono la parte più ingente (65%), carboidrati (circa il 18%), pigmenti vegetali (circa l’11%), lipidi, vitamine e minerali. È bene provvedere ad una assunzione graduale dell’alga spirulina, cominciando con una dose minima, per poi aumentarla. L’ideale sarebbe assumerla a cicli di tre o quattro mesi, alternando due o tre mesi di pausa. In effetti, il suo uso non dovrebbe essere prolungato nel tempo, in quanto può portare ad un affaticamento del fegato e dei reni. Se prendiamo quest’alga in compresse (esistono confezioni da 180 al costo di 27 euro), bisognerebbe consumarne una quantità che va dai 3 ai 4,5 grammi al giorno. Tuttavia si può trovare anche in polvere, in un barattolo da 200 grammi, il cui prezzo può variare dai 20 agli 80 euro. È disponibile anche in gocce (flacone da 30 ml al costo di 22 euro), in capsule (150 a 12 euro) e in tavolette (100 a 23 euro). ● Le controindicazioni In termini di controindicazioni dell’alga spirulina si può parlare di effetti collaterali costituiti da vomito, nausea, stitichezza e febbre. Tuttavia si può incorrere in questi sintomi, se si esagera e si fa un uso sbagliato dell’alga. Consumata nelle giuste dosi non provoca problemi. Deve prestare particolare attenzione anche chi soffre di malattie autoimmuni. In queste patologie di solito si verifica una scorretta funzionalità delle cellule del sistema immunitario. Visto che l’alga aumenta la produzione di queste cellule, è meglio moderarne l’assunzione. Scopri di più : https://kaborelaura.goherbalife.com/it-it

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Riso venere nero con gamberi e piccole verdure Un riso lessato condito in modo alternativo con un ottimo equilibrio tra fibre, carboidrati e proteine. Venere è un riso italiano integrale, che mantiene nel chicco la fibra grezza. Questo assicura il mantenimento di un basso indice glicemico e garantisce un apporto energetico costante, senza incorrere in accumuli di grasso. Il riso Venere contiene una quantità di sali minerali, come selenio, manganese, zinco e ferro, superiore rispetto al riso bianco e non contiene glutine. Il Riso Venere ha inoltre un elevato contenuto di antociani, antiossidanti utili a contrastare l’invecchiamento e a innalzare le difese immunitarie. Il valore energetico del Venere per 100 grammi di prodotto corrisponde a 377 kcal. Ha il 10% di proteine (quasi il 2% in più del riso bianco) ed è ricco di vitamine idrosolubili, tra cui la vitamina B1, B2 e PP. ● Ingredienti: 100 grammi di riso nero 4 gamberi o mazzancolle di belle dimensioni un goccio d’olio mezza carota mezza zucchina un paio di pomodorini un trito di rosmarino una punta di scalogno sale e pepe prezzemolo ● Preparazione: Lessare il riso nero in acqua abbondante (il tempo di cottura varia da prodotto a prodotto) fatto ciò scolarlo senza sciacquare. Metti in un tegame antiaderente i gamberi tagliati a pezzetti le carote e le zucchine con un goccio d’olio e cuocere un pochino con un goccio di acqua, regola di sale, aggiungi una punta di scalogno, un trito di rosmarino e inserisci il riso. Mantecare il tutto con un goccio di acqua fino avere una buona consistenza e aggiungere il pomodorino a cubetti. Impiattate a piacere con un po’ di prezzemolo. Scopri di più su: https://kaborelaura.goherbalife.com/it-it

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