Diego Di Zio
Moana Pozzi aveva appena 33 anni e fin dalla giovinezza si era dedicata al mondo della pornografia, diventando una delle pornostar più richieste ed apprezzate. Ma non era conosciuta solo per la sua avvenenza e correlativa brama di trasgredire (seppure ad un livello minore) consuetudini e tabù sociali. Era anche molto ammirata per la cultura non ordinaria, per il suo garbo e l’intelligenza vivissima. Aspetti della sua personalità che emersero quando Moana, distaccatasi dalla cinematografia a luci rosse, iniziò a frequentare talk show e trasmissioni televisive. Molti, tra i non più giovanissimi, ricorderanno un’intervista resa a Pippo Baudo (a Domenica In) in cui la Pozzi impressionò positivamente il pubblico ed i telespettatori per la proprietà di linguaggio, il pudore dialettico e le sue insospettabili doti culturali. A distanza di pochi mesi da quest’intervista, Moana Pozzi sarà dichiarata ufficialmente morta all’Hotel De Dieu di Lione. La diagnosi (ancora non chiara) parla di un carcinoma epatico (diagnosticato 4 settimane prima) o di una infezione virale contratta in India. La vicenda presenta tutte le caratteristiche per essere considerata, fin da subito, una morte sospetta. In primo luogo, il decesso viene comunicato 48 ore dopo. Inoltre, le sue generalità non appaiono nei registri dell’ospedale di Lione nè esiste un certificato che stabilisca dettagliatamente modalità , giorno ed ora del decesso. Per quale ragione? Contestualmente alla notizia della morte di Moana, viene comunicato che la Pozzi è stata cremata quasi immediatamente. Fatto strano, perchè in contrasto con la notoria religiosità dell’attrice. Altre piccole ma significative discordanze: nove mesi dopo il decesso di Moana viene denunciato lo smarrimento del suo libretto di circolazione e, dopo un anno, viene richiesto un finanziamento a suo nome. Di seguito proveremo ad esporre, senza eccessivi giochi di fantasia, diverse ipotesi sulla morte di Moana. IPOTESI DELL’EUTANASIA Moana Pozzi, a seguito della diagnosi di carcinoma epatico e con prognosi infausta (circa 6 mesi di vita) avrebbe deciso di ricorrere a terapie alternative e di curarsi in Francia, presso l’ospedale di Lione. Non sarebbe più rientrata in Italia perchè, nell’ipotesi di inefficacia delle cure, intendeva interrompere ogni forma di accanimento terapeutico ed avviare la procedura d’eutanasia. Questa volontà era stata espressa, doviziosamente ed in stato di piena coscienza, al marito Antonio Di Ciesco. Proprio Di Ciesco, in un intervista rilasciata nel 2007, afferma di essere stato egli stesso a porre fine alle sofferenze di Moana, su sua espressa richiesta. I ritardi nelle comunicazioni e la non adeguata precisione delle certificazioni mediche sono dovute alla necessità di cautelare la riservatezza della vicenda e di salvaguardare, anche sotto il profilo penale, i professionisti ed i parenti che hanno coadiuvato l’attrice in questa delicatissima scelta. IPOTESI DELLA MESSINSCENA Secondo quest’ipotesi, Moana non è deceduta, ma avrebbe organizzato la sua scomparsa per fuggire definitivamente dal mondo dello spettacolo ed intraprendere un nuovo percorso esistenziale, nel più assoluto anonimato. Un’intenzione, questa, che era stata più volte riferita agli amici e confidenti più intimi. In una recentissima intervista, mandata in onda dalla trasmissione Mistero, la pornostar Eva Henger ha affermato che Riccardo Schicchi (suo compagno di vita ora deceduto) le confidò che Moana non era deceduta il 15 Settembre del 1994.
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