La norma vigente sugli impianti di scarico acque reflue (UNI EN 12056 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici”) parla unicamente di due tipologie di braga: quella a squadra e quella ad angolo. Inoltre la stessa norma indica quali sono le portate massime di scarico della colonna, con l’utilizzo della prima o della seconda braga:
In realtà ci sono altri due fattori molto più importanti da tenere in considerazione:
In un precedente articolo, dove ho parlato della massima velocità che può raggiungere un flusso di scarico in caduta all’interno di una colonna, ho spiegato che cos’è il flusso anulare: dopo i primi metri di caduta, il flusso di scarico tende ad allargarsi e ad aderire alle pareti della colonna di scarico, trasformandosi da “flusso turbolento” a "flusso anulare".
Quando un flusso di scarico proveniente da una diramazione si riversa nella colonna è importante che non vada ad ostacolare un altro eventuale flusso in caduta o che lo trasformi da “anulare” a “turbolento (vedi precedente articolo per la spiegazione delle due tipologie di flusso). Ed è altrettanto importante che, sia nella colonna di scarico che nella diramazione di scarico, possa continuare ad entrare e a circolare un’adeguata quantità di aria. Da questo punto di vista, la braga a squadra rappresenta sicuramente la soluzione ottimale. Lo possiamo capire meglio dall’analisi della seguente immagine:
Il flusso di scarico proveniente dalla diramazione subisce un’accelerazione in prossimità dell’innesto in colonna. Va a coinvolgere l’intera sezione della colonna di scarico provocando 3 effetti indesiderati:
Il flusso di scarico proveniente dalla diramazione entra nella colonna arrecando meno disturbo ad un eventuale altro flusso in caduta nella colonna stessa e la formazione del flusso anulare è facilitata:
Da quanto analizzato fino a questo momento risulta evidente che la soluzione migliore, tra la braga ad angolo e quella a squadra, è rappresentata proprio da quest’ultima. Ma negli ultimi anni le aziende che commercializzano componenti per la realizzazione degli impianti di scarico acque reflue hanno apportato alla braga a squadra alcune ulteriori migliorie.
E’ nata così la cosiddetta “braga curvata”, una braga a squadra con un piccolo “invito” per l’ingresso del flusso di scarico dalla diramazione alla colonna. Per tale ragione la “braga curvata” viene anche chiamata “braga a flusso avviato”.
Rappresenta la miglior soluzione in assoluto per i seguenti motivi:
Le immagini seguenti rappresentano il confronto tra una “braga a squadra” di tipo standard ed una “braga curvata o a flusso avviato”:
Con la braga curvata è minimizzato l’impatto dell’acqua (proveniente dalla diramazione di scarico) contro le pareti della colonna ed è massimizzata la conservazione del flusso anulare, nonché la corretta circolazione dell’aria, sia tra la parte a monte e la parte a valle della braga, sia tra la colonna e la diramazione di scarico (frecce colorate).
Insomma… volendo fare una classifica finale delle 3 tipologie di braga… il risultato sarebbe il seguente:
ATTENZIONE: In questo articolo ho volutamente limitato il confronto alle sole due tipologie di braga introdotte dalla norma UNI EN 12056 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici”. Altre tipologie di braghe, come ad esempio le braghe miscelatrici o le braghe a sfera, non sono contemplate dalla norma e richiedono pertanto una progettazione particolare, nel rispetto delle prescrizioni normative e di quelle previste dall’azienda produttrice.
N.B. Fonte immagini: web
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