Tekno Training

Impianti intelligenti per un pianeta mig

Tekno Training

Impianti intelligenti per un pianeta mig

La colonna di scarico della nostra abitazione…

2020-07-13 13:31:33

Perché deve sempre avere uno sbocco sopra il tetto (o una valvola di aerazione)?

Per capire meglio l’immagine in copertina, può essere utile spiegare quali sono le parti da cui è composto un impianto di scarico acque reflue (cioè le acque di scarto provenienti dalle nostre case):

  1. Diramazione di scarico (colore verde) =  Tubazioni di scarico con andamento  prettamente“orizzontale” (con una lieve pendenza) installate in corrispondenza dei pavimenti (solette di ogni piano).
  2. Colonna di scarico (colore rosso)  = Tubazione di scarico con andamento prettamente verticale (salvo eventuali piccole deviazioni) in cui possono innestarsi una o più diramazioni.
  3. Collettore di scarico (colore magenta) = Tubazioni di scarico (prevalentemente “orizzontali”, con adeguata pendenza) che si trovano alla base dell’edificio e in cui sono convogliate una o più colonne di scarico (ma possono innestarsi direttamente anche eventuali diramazioni di scarico).
  4. Condotto di ventilazione (colore blu) = prolungamento della colonna di scarico fino sopra la copertura (il condotto di ventilazione può avere anche altre conformazioni, ma la definizione nel caso specifico si riferisce all’immagine di copertina).

Per chi non è del mestiere verrebbe spontanea una domanda:


E’ proprio necessario il condotto di ventilazione? L’impianto di scarico può funzionare anche senza condotto di ventilazione?

Il condotto di ventilazione non solo è necessario… ma è reso obbligatorio dalle norme (UNI EN 12056)! Per di più, le norme ci dicono che il prolungamento della colonna di scarico fino sopra il tetto dell’abitazione deve mantenere lo stesso identico diametro della colonna. Non si può usare una tubazione di diametro più piccolo!


A cosa serve il condotto di ventilazione?

Quando un flusso di scarico precipita in una colonna di scarico, trascina dietro di sé una gran quantità di aria (frecce bianche nell’immagine).

E’ un po' quello che succede quando passa un treno o una metropolitana in galleria: dopo il suo passaggio, se ci troviamo in attesa sul marciapiede adiacente, continuiamo ad essere investiti dal flusso di aria trascinato dietro.


Se vogliamo che l’impianto di scarico funzioni correttamente è necessario garantire sempre un ingresso di aria nell’impianto stesso. Il video che segue illustra perfettamente il concetto e l’esperimento può essere ripetuto facilmente anche a casa:


La quantità di aria richiamata all’interno della colonna di scarico può variare, in base alle condizioni specifiche, tra 8 e 15 volte la quantità di acqua!


Analizziamo l’esempio seguente: 

A fronte di un flusso di scarico pari a 2,5 Lt/sec (quello che in progettazione corrisponde allo scarico di un wc), si ha una quantità di aria richiamata attraverso il condotto di ventilazione (sfiato sopra il tetto) che può arrivare a 37,5 Lt/sec!


Questo è il motivo per cui le norme prescrivono obbligatoriamente l’adozione della ventilazione, nonché il motivo per cui è importantissimo che il prolungamento della colonna di scarico fino sopra il tetto dell’abitazione mantenga lo stesso identico diametro della colonna. 

 


Cosa succede se la ventilazione è assente o non è dimensionata correttamente?

Una ventilazione assente o sottodimensionata comporta il problema del sifonaggio (svuotamento della guardia idraulica dei sifoni) degli apparecchi utilizzatori collegati alla colonna di scarico e il successivo ingresso negli ambienti abitati di aria maleodorante proveniente dallo stesso impianto di scarico.

In un precedente articolo ho spiegato che cos’è un sifone e qual è la sua importanza, nonché l’inconveniente che può insorgere al suo svuotamento.


Concludendo

Per un buon funzionamento dell’impianto di scarico acque reflue è molto importante che la colonna di scarico della nostra abitazione abbia un corretto sistema di ventilazione. Il sistema più utilizzato, chiamato anche “ventilazione primaria”, consiste proprio nel prolungamento della colonna fino sopra al tetto. Se osservate il tetto delle abitazioni, noterete molti “terminali” come quelli dell’immagine seguente:

Alcuni potrebbero essere dei normali comignoli per l’evacuazione dei fumi di combustione (caldaia, stufa, caminetto, ecc…), altri non sono altro che lo sfiato (sbocco sopra il tetto) di una colonna di scarico.


In alternativa allo sfiato diretto, in alcuni casi viene utilizzata una valvola di aerazione, che può essere posizionata nel sottotetto oppure in apposita nicchia su una parete esterna del fabbricato. L’immagine seguente ci aiuta a capire meglio:


Un consiglio spassionato

La valvola di aerazione funziona come una “valvola di non ritorno”: permette l’ingresso di aria nell’impianto di scarico ed impedisce la fuoriuscita di cattivi odori. Vi lascio immaginare cosa succederebbe se la valvola fosse installata in un sottotetto e l’aria potesse passare in entrambe le direzioni.

All’interno della valvola c’è un’apposita membrana in gomma che permette appunto il passaggio di aria in un’unica direzione: dall’esterno verso l’interno dell’impianto di scarico. Questa membrana in gomma, nel corso degli anni, si può “cristallizzare” e la sua tenuta può essere compromessa. Nell’eventualità dell’adozione di una valvola di aerazione, diventa quindi molto importante prevedere una sua corretta manutenzione periodica. Questo è il motivo per cui consiglio la ventilazione tramite valvola di aerazione solo ed esclusivamente quando si è impossibilitati ad adottare la ventilazione diretta con prolungamento della colonna di scarico e sbocco sopra il tetto.

N.D.R. Oltre alla “ventilazione primaria”, illustrata in questo articolo, esistono anche altre tipologie di ventilazione (ventilazione parallela diretta, ventilazione parallela indiretta, ventilazione secondaria, braghe miscelatrici e “pressure relief loop”), ma tali configurazioni sono adottate per impianti più complessi o comunque che coinvolgono molti piani di un edificio.  


N.B. Fonte di alcune immagini: web

by Marco Colmari