Salvatore Piscitelli

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Salvatore Piscitelli

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Salvatore Piscitelli

Se uno parla con molta enfasi male di un’altra persona, stai sicuro che sta parlando di se stesso… Ma vediamo nei dettagli il perché. Anzitutto c’è da considerare che, l’esperienza di chi parla, è la base del suo paesaggio interiore in cui “l’altro” viene inserito. E questa esperienza non è sempre tanta, specialmente quando si è adolescenti. Quindi, quel che succede, è che ci si immagina l’altro in situazioni che possiamo capire perché ne abbiamo esperienza o perché le immaginiamo (sempre sulla base delle nostre esperienze) e si traggono le conclusioni, spesso con l’accetta. Più forte è l’Ego della persona che parla, maggiore sarà la “condanna”, perché si ritiene di sapere perfettamente “come vanno le cose” … E proprio qui casca l’asino, perché ciò che veramente si conosce è proprio il nostro modo di essere, non quello dell’altro. Si sta quindi condannando “come io mi comporterei se fossi in lui”. Ma allora perché prendersela tanto contro un proprio atteggiamento negativo? Anzi, perché sono proprio questi atteggiamenti che ci danno fastidio nelle altre persone? Questa è una conseguenza del nostro desiderio inconscio di miglioramento, del dettame dell’anima di una costante crescita spirituale, che ci fa tenere sotto gli occhi le nostre “mancanze”, ma che quando non c’è abbastanza lavoro su di sé vengono proiettate fuori, sugli altri. (dal sito educazionementale.it) Luigi Veronese

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