Salvatore Piscitelli
Salvatore Piscitelli
Il pentimento è come un cigno. Non osa alzarsi perché la coscienza dell’umiliazione lo tiene prigioniero. Questo è il motivo per cui si allontana dalla terra e cerca l’acqua. L’acqua rappresenta le lacrime versate a causa del rimorso. E in quest’acqua, il cigno cerca di purificarsi per divenire simile al bianco candore virginale. L’anima – o il cigno – guarda dentro di sé. Si ricorda la sua patria e comincia, esitando all'inizio, a prendere le distanze da ogni male. Il suo piumaggio inizia a crescere, si eleva, si riscalda al sole e si infiamma d’amore fino al divino. Diviene così di natura eterica e trasmuta sino a trasformarsi nel proprio essere originale. Anche se l’erranza e il peccato sono la causa del pentimento, io chiamerei l’anima, ora, “rosa purpurea”, che si protende tra le spine acuminate. Gli do il nome di “scintilla di luce” che, scaturita da una pietra focaia, sale fino al sole col quale ha un intimo legame. Giordano Bruno. - Tratto dalla rivista Pentagramma 3/2018
Salvatore Piscitelli