Alice Re

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il Palazzo col Piercing si trova a Torino!

2018-05-22 10:48:19

Si tratta di un edificio del ‘700 situato in via Palazzo della Città ed affacciato sulla piazzetta Corpus Domini. Potrebbe essere un palazzo come tanti altri, se non fosse per un particolare che può essere notato solo rivolgendo lo sguardo all’insù: il piercing gigante che orna lo spigolo della costruzione in corrispondenza del quarto piano. Una particolarità che incrementa il fascino della città. L’opera, il cui titolo originario è “Baci Urbani”, è stata installata nel 1996 per un’esposizione temporanea, in occasione della prima edizione di Biennale Giovani di Torino. Al termine dell’evento, l’anello non è stato rimosso. Continua tutt’ora ad essere esposto perché ormai divenuto fondamentale per la determinazione dell’identità del palazzo e dell’intera cittadina. Un elemento ancora più singolare e visibile solo grazie ad una vista è dato dalle gocce di sangue che sgorgano ai lati del piercing. Il lato che dà verso Porta Palazzo è rosso, quello verso piazza Castello è blu ad indicare, secondo una delle possibili interpretazioni, rispettivamente il lato povero e quello nobile della società torinese.

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Tormentoni.. tutti li criticano ma tutti non sanno resistere..

2018-05-22 10:27:48

che dire dei tormentoni?!?!? qui ho messo l'ultima novità che arriva dall'oriente.. "nun se pò sentì.. nun se pò vedè" come si suol dire.. eppure ogni volta da buoni tormentoni ti rimangono impressi nella mente, e nonostante tutti li critichiamo e dichiariamo di non sopportarli appena "partono" li canticchiamo e li ballicchiamo.. il potere del marketing! voi cosa ne pensate?!?!?

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queste sono le notizie che voglio sentire! La prima retina artificiale organica è italiana ridarà la vista a milioni di persone!

2018-05-21 16:49:35

Non è sicuramente la prima retina ad essere progettata in laboratorio e che promette di ridare la vista a milioni di persone: ciò che ha reso virale la notizia della fabbricazione di questa nuova retina è il fatto di essere interamente organica. A differenza degli altri dispositivi finora progettati, fatti di silicio, elettrodi ed altre componenti elettroniche, quest’ultimo è costituito da strati polimerici, ovvero fatti essenzialmente di carbonio, lo stesso atomo che compone i nostri tessuti. Tutto questo si traduce in un concetto molto importante quando si parla di trapianti di organi e tessuti: maggiore compatibilità e minore probabilità di rigetto. L’origine dello studio è tutto italiano, dell’Istituto Italiano di Tecnologia in collaborazione con una molteplicità di altre Università italiane. La retina è stata studiata per risolvere in particolare una patologia degenerativa, la retinite pigmentosa, in cui sono solo i fotorecettori ad essere danneggiati e non i neuroni coinvolti nella visione: è questa una prerogativa per poter applicare la retina tecnologica. La struttura organica consta di tre parti: un substrato creato da una proteina della seta, un polimero conduttore ed uno semiconduttore. Il funzionamento è molto simile a quello dei pannelli solari in cui la luce viene convertita in impulso elettrico e trasmesso ai neuroni della retina. La sperimentazione sui topi colpiti da retinite pigmentosa ha portato ad un ottimo risultato e i ricercatori hanno la volontà di compiere la prima applicazione umana entro il 2018. La retina artificiale si è mantenuta perfettamente integra a distanza di 10 mesi dall’intervento: questo è in linea con le aspettative dei ricercatori che hanno scelto di progettare una struttura interamente organica proprio per eliminare il rischio di rigetto e di degradazione dei materiali. Lo studio pubblicato su Nature Materials, sottolinea tutti i vantaggi dei materiali organici: non solo abbattono le possibilità di infezioni, ma permettono un’ampia libertà nella scelta della forma del supporto. Gli studi stanno proseguendo sui maiali, ma nel momento in cui si dovrà procedere sull’essere umano si dovrà fare i conti con un ostacolo non indifferente: maggiore è la porzione di retina eliminata dall’occhio del paziente, maggiore è la possibilità di un distacco della retina stessa. Noi confidiamo che anche questa problematica verrà risolta dagli eccellenti ricercatori dell’Istituto di Tecnologia, e che la retina organica entrerà presto nello spettro degli interventi in grado di migliorare nettamente la vita delle persone. fonte http://ideegeniali.eu/la-prima-retina-artificiale-organica-e-italiana-e-ridara-la-vista-milioni-di-persone/

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