Per tutta la nostra vita cerchiamo la nostra origine per condividerla. Fortissima è la spinta ad appartenere a: alla famiglia, al clan, al club, alla associazione, all'ordine, al circolo, al partner, insomma ad un compagno o ad un consesso umano compatibile e integrante, per non patire il senso dell’emarginazione. Mentre realizziamo solo molto più tardi, a inserimento avvenuto, che si appartiene soltanto a se stessi. Il se stesso non è oggetto di scambio ma soggetto di offerta. Si può offrire la propria vita all'amore, all'ideale, si può offrire la propria vita per l'amore, per l'ideale ma non si può offrire se stessi, poiché la propria integrità è sacra, intima, unica e non condivisibile.
cit. Rosanna Marani
Tieniti stretto quello che ti dice che ti telefona, e poi ti telefona davvero. Senza inutili attese, che le attese fanno male al cuore.
Tieniti stretto quello che ti chiede se hai fame, se hai freddo, se hai paura. Che si preoccupa di come stai, senza quel menefreghismo che va di moda perché essere menefreghisti vuol dire essere forti. Secondo me vuol dire essere scemi, ma è un altro discorso.
Tieniti stretto quello che ti domanda se sei arrivata a casa, perché saperti al sicuro lo fa dormire tranquillo. E chi ti vuole bene vuole dormire tranquillo.
Tieniti stretto quello che quando ti vede sorride, senza vergognarsi, perché se si vede una cosa bella si sorride per forza e la vergogna la si lascia altrove.
Tieniti stretto quello che ti dice cose importanti, compromettenti, anche se è presto, anche se non è il caso, anche se è meglio dubitare che illudersi. Crediamogli perché le cose dette di getto, senza la razionalità che sottrae e non aggiunge, sono le più belle.
E gli altri?
Gli altri possono emigrare in Coriea del Nord, che siamo donne, non un ente benefico che distribuisce amore a chi non ci vuole.
Cit. Mary G. Baccaglini
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