Massimo Pettinato
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Tutti vogliamo migliorare, tutti sappiamo che in qualche aspetto della nostra vita non siamo perfetti e ci sono ampi margini di lavoro. Ciò nonostante, la maggior parte delle persone restano nella mediocrità.
Massimo Pettinato
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In Oriente si racconta l’antica parabola di un leone che appena nato, fu abbandonato e cresciuto in un gregge di pecore. Non aveva alcuna idea, neanche nei suoi sogni, d’essere un leone. Come poteva saperlo? Era circondato solo da pecore. Non aveva mai ruggito come un leone – una pecora non ruggisce. Non era mai rimasto da solo come fa un leone – le pecore non stanno mai da sole. Le pecore rimangono sempre in gruppo: il gruppo è comodo, sicuro. Se osservi le pecore muoversi, si muovono sempre stando così vicine le une alle altre che finiscono quasi per inciampare. Hanno una grande paura di stare da sole. E poi il leone crebbe. Divenne un bel leone giovane, ma la sua crescita aveva richiesto del tempo, così anche le pecore si erano abituate al leone mentre lui si abituava alle pecore. Per natura non era vegetariano – nessun leone è vegetariano – ma questo leone lo era, perché le pecore sono vegetariane. Mangiava erba con grande soddisfazione. Cosi le pecore si abituarono a lui. L’idea di essere un leone era inaccettabile! Un giorno però passò da lì un vecchio leone e vide il giovane leone che sovrastava tutte le altre pecore. Il vecchio leone non poteva credere ai propri occhi! Non aveva mai visto una cosa del genere né aveva mai sentito dire che in passato un leone si fosse trovato in mezzo a un gregge di pecore e che quest’ultime non avessero paura. Il vecchio leone si dimenticò della sua intenzione di catturare una pecora per fare colazione. Il fatto era così strano che cercò invece di catturare il giovane leone. Il giovane allora si mise a piangere e disse: “Perdonami, sono solo una povera pecora”. Il vecchio leone esclamò: “Idiota! Fermati e vieni allo stagno con me”. Nelle vicinanze c’era uno stagno. Condusse lì il giovane leone. Lo stagno era tranquillo, senza nemmeno un’increspatura, quasi come uno specchio. Il vecchio leone disse al giovane: “Guarda. Guarda il mio volto e guarda il tuo. Osserva il mio corpo e osserva il tuo nell’acqua”. In un attimo si udì un grande ruggito, che echeggiò per tutte le colline. La pecora scomparve; ora era diventato un essere completamente diverso – aveva riconosciuto se stesso. Ora aveva visto la realtà. Il giovane leone sentiva energie strane, mai sentite prima… come se fossero rimaste addormentate. In quel momento si trasformó e non fu mai più lo stesso. Ti ho raccontato questa storia per ricordarti che dentro di te c’è un Leone, una forza della natura che neanche minimamente immagini. Tu pensi che non sia possibile, perchè ti senti cosi debole, cosi pecora in questo momento, proprio come il leone, ma voglio che tu sappia che tutto quello che pensi di te stesso, in verità è tutto falso. C’è una forza dentro di te che ha solo bisogno di essere ascoltata e creduta. C’è un leone in te che aspetta solamente che tu gli permetta di ritornare a essere leone. Intorno a te ci sono tante pecore che si fanno forza le une con le altre, ma che prese da sole tremano dalla paura. perciò restano in gruppo giudicandoti e facendoti credere di non essere buono a niente. Loro si che sono vere pecore. Che tu ci creda o no, dentro di te alberga un coraggio fenomenale ed una serie di talenti che stanno solo aspettando di essere svelati. Guardati dentro e se rimarrai concentrato abbastanza lo vedrai. Vedrai quel leone che vuole prendere le redini della situazione. Il leone in te sa cosa deve fare, ha il coraggio di andare contro corrente, di essere autentico, originale, unico. Allora, ruggisci e fai uscire il leone che è in te! Cosi, guarderai le pecore e tutte ti invidieranno per il tuo coraggio, ma a quel punto saprai cosa devi fare e di quelle pecore non ti importerà più niente.
Massimo Pettinato
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