Paola Buonomini

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Tramonto a Boccadarno!!! Le tipiche bilance alla foce dell'Arno, la foto l'ho scattata ieri se da una bilancia sulla riva sinistra del fiume a pochi passi dal Porto Pisano!!! 🥰🥰🥰

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Paola Buonomini

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La pandemia che in Brasile diventa un genocidio LETTERA DI FREI BETTO AGLI AMICI E AMICHE ALL’ESTERO Care amiche e cari amici, in Brasile si sta consumando un genocidio! Mentre vi scrivo, 16 luglio, il Covid-19, apparso da queste parti nel febbraio di quest’anno, ha già ucciso 76mila persone. Sono già 2 milioni le persone contagiate. Entro domenica prossima, 19 luglio, arriveremo a 80 mila vittime. È verosimile che in questo momento, mentre state leggendo questo mio drammatico appello, si raggiunga la soglia dei 100mila morti. Quando penso che nella guerra del Vietnam, durata 20 lunghi anni, sono state sacrificate le vite di 58 mila militari statunitensi, mi rendo conto della gravità di quanto sta accadendo nel mio paese. Questo orrore è causa di indignazione e ribellione. E sappiamo tutti che le misure precauzionali e restrittive, adottate da tanti altri paesi, sarebbero state in grado di evitare un così elevato numero di perdite. Questo genocidio non scaturisce dall’indifferenza del governo Bolsonaro. È intenzionale. Bolsonaro si compiace dell’altrui morte. Quando era deputato federale, durante un’intervista per la televisione, nel 1999, aveva dichiarato: “Con il voto, non cambierete niente in questo paese, niente, assolutamente niente! Purtroppo, qualcosa cambierà solo se un giorno inizieremo una guerra civile, svolgendo il lavoro che il regime militare non ha fatto: ossia uccidendo circa 30mila persone”. Ha dedicato il suo voto a favore dell’impeachment della presidente Dilma, alla memoria del più noto torturatore dell’esercito, il colonnello Brilhante Ustra. È talmente ossessionato dalla morte, che una delle sue principali politiche di governo è la liberalizzazione del commercio di armi e munizioni. Interrogato, sulla porta del palazzo presidenziale, se non fosse dispiaciuto per la morte delle vittime della pandemia, ha risposto: “Non credo a questi numeri” (27/3, 92 morti); “Un giorno moriremo tutti” (29/3, 136 morti); “E allora? Cosa volete che faccia?” (28/4, 5.017 morti). Ma perché questa politica di morte? Fin dall’inizio, Bolsonaro dichiarava che l’importante non era salvare vite, ma l’economia. Da qui il suo rifiuto a decretare il lockdown, a recepire le linee guida dell’OMS, a importare respiratori e dispositivi di protezione individuale. È dovuta intervenire la Suprema Corte, delegando tali responsabilità a governatori degli stati e sindaci. Bolsonaro non ha rispettato nemmeno l’autorità dei suoi stessi ministri della Sanità. Da febbraio il Brasile ne ha avuti due, entrambi dimessi per essersi rifiutati di adottare lo stesso atteggiamento del presidente. A capo del ministero c’è oggi il generale Pazuello, che non capisce niente in materia di salute; che ha cercato di occultare i dati sull’evoluzione del numero di vittime da coronavirus; che ha introdotto 38 militari a ricoprire importanti ruoli all’interno del ministero, senza che avessero le qualifiche necessarie; e ha cancellato le conferenze stampa quotidiane, attraverso cui la popolazione era informata e riceveva orientamenti. Basterebbe enumerare qui i molti provvedimenti per destinare risorse in favore delle vittime e delle famiglie di basso reddito (oltre \100 milioni di brasiliani) mai messi in atto. I motivi dell’intenzionalità criminale del governo Bolsonaro sono evidenti. Lasciar morire gli anziani, per risparmiare risorse della Previdenza Sociale. Lasciar morire i portatori di pregresse patologie, per risparmiare risorse del SUS, il Sistema nazionale sanitario pubblico. Lasciar morire i poveri, per risparmiare risorse destinate al programma Bolsa Família e agli altri programmi sociali rivolti ai 52,5 milioni di brasiliani che vivono in povertà, e ai 13,5 milioni che si trovano in situazione di povertà estrema (dati del Governo federale). Non pago di tali funesti provvedimenti, il presidente ha ora stralciato, dal decreto emanato il 3 luglio, l’articolo che introduceva l’uso obbligatorio delle mascherine negli esercizi commerciali, nei luoghi

Paola Buonomini

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Il roseto di maggio!!!

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