Paola Buonomini

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Prosegue la storia della REGATA STORICA DI SAN RANIERI, PISA Questa Regata si corse in questi termini fino al 1717 per l’Assunta e dal 1718 in poi, per San Ranieri, nel 1737 i Lorena decisero che la Regata dovesse terminare in prossimità del palazzo D’Appiano (oggi Prefettura). La Regata si corse oltre che per il patrono anche per particolari occasioni, come in onore del Granduca Pietro Leopoldo nel 1763, in onore del Re d’Etruria Ludovico nel 1801, nel 1839 per il Congresso degli Scienziati, nel 1860 in onore dei genovesi che avevano restituito le catene del porto di Pisa, e nel 1864 in ricordo di Galilei. I colori delle fregate riprendono i colori delle galere pisane che nel 1571 sconfissero i turchi nella battaglia navale di Lepanto, la rossa è San Martino, la verde è Sant’Antonio, la gialla è San Francesco, la celeste è Santa Maria. Nel 1872 vennero distrutti diversi scali, costruite le spallette con i muri di contenimento come vediamo oggi, quindi l’Arno si allontanò dalla città, non fu più una via di comunicazione e le feluche e le fregate andarono sparendo. Anche questo contribuì a far dimenticare la vocazione marinara ai pisani e il palio ne risentì. L’Arno rimase frequentato per l’estrazione della sabbia e per il traino delle imbarcazioni. Sarebbe meraviglioso se un domani l’Amministrazione Comunale decidesse di rifare gli antichi scali sui Lungarni, questo riavvicinerebbe i pisani e i turisti al fiume. Dal 1934 la Regata di San Ranieri venne riconosciuta dalla Federazione Italiana canottaggio a sedile fisso, difatti in questa categoria è la Regata più antica d’Italia. Nel 1947 la celeste che per secoli era stata il Porta a Piagge, venne a far parte della gialla di San Francesco, fu così che al posto del Porta a Piagge venne introdotta Santa Maria che divenne la celeste. Le fregate sono composte da otto vogatori, un timoniere e un montatore, quest’ultimo dovrà, una volta che la sua fregata sarà arrivata al barcone, salire sui canapi dell’antenna e prendere la fiamma di colore azzurro, così come facevano i pisani quando conquistavano una galea nemica. Può darsi quindi che una fregata che arriva per prima al barcone posto in mezzo all’Arno, si faccia beffare dalla fregata che arriva dopo al barcone, qualora il montatore di quest’ultima, sia più veloce a salire e ad impadronirsi della fiamma. Le quattro fregate si sfidano su un percorso che risale l’Arno per 1500 metri, ad ogni fregata viene assegnata una corsia, ma prima del Ponte di Mezzo le corsie diventano libere. Pochi anni fa si è permesso di nuovo di tagliare le corsie avversarie in prossimità del Ponte di Mezzo come in antico, oggi bisognerebbe riprendere la tradizione di issare di nuovo sull’antenna del Ponte di Mezzo, il Palio, che dovrebbe avere come icone fisse la bandiera pisana e lo stemma della famiglia di Antonio Bartaloni Seppia, grazie al cui testamento, la tradizione marinara e fluviale pisana vive ancora! Ferruccio Bertolini Compagnia di Calci

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17 GIUGNO PALIO O REGATA DI SAN RANIERI La prima notizia storica della Regata risale al 1164, "Palium cum vachettis per arnum", mentre nel 1292 si ha notizia di una corsa per acqua con una decina di barche che si contendevano un palio rosso con ricami d’argento, anche se ai vincitori spesso andavano come premio anche degli animali. A fine Regata ad ogni imbarcazione si dava un animale a seconda dell’ordine d’arrivo, come in parte viene fatto oggi con la consegna dei paperi all’ultima imbarcazione arrivata, come ci dice un documento del 20 agosto 1323, dove viene specificata la spesa di 28 libbre e 14 soldi, "sine gabella pro pretio unius bovis, unius montonis et unius porci, unius papari et unius galli". La tradizione di dare animali è ancora oggi viva, in quanto si assegna all’ultima fregata arrivata una coppia di paperi. I pisani trasportavano le merci con le loro galee dall’Arno fino al mare, erano padroni di un vasto impero commerciale che comprendeva l’Elba, il Giglio, Capraia, Pianosa, Gorgona, la Corsica, la Sardegna, in diverse città del meridione avevano interi quartieri per commerciare come a Palermo, Messina, Trapani ecc. per non parlare del Nord Africa, del Medio Oriente e alla foce del fiume Don avevano una loro città, come del resto avevano un Quartiere ad Istanbul, ovunque i pisani costruirono fari, porti, fondaci, città fortificate ecc. tanto che tutti gli italiani che volevano commerciare dovevano spacciarsi per pisani “ytalici sub nomine pisanorum agebant et denominabantur”. I toscani che spesso salivano sulle galee pisane per commerciare i loro prodotti, spesso non avevano mai visto il mare o non erano abituati al commercio, è il caso dei fiorentini che venivano chiamati dai pisani “arabi di terra” ovvero beduini. Dopo l’occupazione fiorentina, avvenuta non per conquista militare ma per tradimento nel 1406, queste corse in acqua non vennero più disputate, se si esclude una Regata nel 1440 per solennizzare la vittoria di Anghiari. Nel 1494 la Repubblica Pisana tornò indipendente, fu così che nel 1495 si corse una Regata in onore di Carlo VIII, ma Pisa venne nuovamente occupata nel 1509, quando i pisani non avevano più forze per sfamarsi e i fiorentini non avevano più soldi per comprare eserciti per conquistare Pisa, cosa che non riuscì mai a Firenze. Avvenne quindi una pace forzata e i fiorentini tornarono a Pisa e nel 1530 anche la Repubblica Fiorentina trovò la sua fine, soppiantata dai Medici. In questo contesto storico, la Regata cadde di nuovo nell’oblio; fino a quando nel 1635 il Consiglio dei Priori decise di riprendere la Regata in onore dell’Assunta, grazie alle volontà espresse nel suo testamento dal Sig. Antonio Bartaloni Seppia, cittadino pisano, che volle che per il giorno dell’Assunta si corresse un palio per terra nella via di Santa Maria o per Arno con le fregate. I Priori il 20 luglio 1635 deliberarono all’unanimità di far correre il palio per acqua il 15 agosto. Inoltre il palio di damasco di color rosso cremisi, del valore di scudi 50, doveva avere due stemmi: uno con la croce pisana e l’altro con lo stemma della famiglia Bartaloni Seppia. Il 24 luglio 1635 i Priori si ritrovarono di nuovo per definire gli ultimi dettagli della corsa, si propose che le fregate “di qualsivoglia loco o stato venissero” dovessero essere ammesse alla corsa dai Priori, la corsa avveniva dal Ponte a Mare fino alla casa di Antonio Bartaloni Seppia dove doveva essere piantata un’antenna sul fondo dell’Arno o su una chiatta ed in cima all’antenna doveva essere messa una “banderuola o fiamma” ed il primo che sarebbe salito a prenderla avrebbe vinto il palio. Le fregate prima della partenza si dovevano radunare intorno alla chiatta e da li raggiungere la partenza al Ponte a Mare. Il Palio doveva essere appeso il giorno della Regata sull’antenna del Gioco del Ponte che era sul Ponte di Mezzo, che all’epoca si chiamava Vecchio. Tutte queste proposte vennero approvate con 15 fave nere a favore e 5 fave bianche contrarie. Questa Regata si corse in questi termini fino al 1717 per l’Assunta e dal 1718 in poi,

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I fuochi d' artificio!!! Lo spettacolo nello spettacolo, i fuochi sull' Arno illuminato! 🎉🎉🎉

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