La nascita delle stagioni:
Demetra era la dea della terra, proteggeva le coltivazioni ed era simbolo di fertilità. Si occupava della nascita di fiori, frutta, alberi e soprattutto della nascita del grano.
La Dea era molto legata alla sua unica figlia Persefone, il cui padre era Zeus.
Persefone, viveva gioiosa insieme a sua madre e alle altre dee, finché arrivò il giorno in cui Ade, il Dio della morte, se ne innamorò e la rapì, trascinandola nel suo mondo degli inferi.
Demetra appena si accorse che la figlia era scomparsa, cominciò a cercarla disperatamente giorno e notte, ma non riuscì in nessun luogo a trovarla.
Un giorno Elio, il sole, le rivelò dove si trovasse sua figlia, allora la madre furiosa abbandonò i suoi doveri per cercare in ogni modo di far tornare sua figlia da lei, si travestì da anziana signora e andò a servizio da Celeo, re d’Eleusi.
Mentre ella si trovava ad Eleusi, la terra s’inaridì, i fiori appassirono, ogni albero iniziò a perdere le sue foglie e nessuno di essi fiorì o diede frutti, il grano appassì e l’Umanità soffrì la fame.
Zeus, preoccupato per la situazione sulla Terra, ordinò ad Ade di rimandare Persefone da sua madre Demetra. Ade decise di obbedire ma avendo fatto di Persefone sua moglie, prima di riportarla sulla Terra, fece mangiare i semi di un melograno alla moglie, frutto che l'avrebbe sempre riportata da lui e decise di stipulare un contratto con Demetra: per otto mesi l’anno, Persefone poteva restare sulla Terra con sua madre, per gli altri quattro, sarebbe restata nell’Ade, con suo marito.
Demetra accettò e per questa ragione per quattro mesi l'anno, quando Demetra piange la mancanza della figlia, la terra muore con i suoi frutti e viene sopraffatta dal gelido inverno, poco prima del ritorno di Persefone, i fiori iniziano a sbocciare e i campi a ritornare rigogliosi, regalando alla terra il magico periodo primaverile che apre le porte all'estate, infatti mentre madre e figlia sono insieme i campi si riempirono di grano, la terra diventa un tappeto di fiori e le piante si riempiono di frutti. Tutto è verde e fertile, ma nel periodo che precede la partenza di Persefone per gli inferi, gli alberi iniziano a perdere le loro foglie perché Demetra riflette sulla terra la malinconia dell’autunno.
Tu sei così, hai voglia di abbracciare ma quando è il momento fai un passo all'indietro anche se vorresti farne cento avanti, sposti lo sguardo altrove quando vorresti perderti in quegli occhi che invece quando li guardi ti fanno ritrovare, dici “lasciami andare” quando invece vorresti che ti stringesse solo un po' più forte. Qualche volta hai voglia di piangere ma invece sorridi per asciugarti il cuore, quando dici “da sola sto bene” ci credi davvero, anche se a momenti avresti bisogno di essere in due, ami in silenzio, curi con le parole. Le parole, vorresti che qualcuno ascoltasse tutte quelle che tieni dentro, rubi briciole di felicità alla vita e le tieni fra le mani, le lanci come coriandoli quando vuoi condividerle con chi ami. Tu sei così, brilli dentro i tuoi controsensi, splendi nei tuoi difetti perfetti, abbracci quando ti senti capita.
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Tratto da "Resti?"
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