Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi.
(Charlie Chaplin) (lidia)
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Mi chiamo ***, ho 19 anni, 5 anni fa ebbi la mia prima relazione seria, purtroppo lei si ammalò nel 2016 di un tumore al cervello, non ci fu niente da fare eppure dal momento in cui lei entrò in ospedale io le stetti vicino, ogni notte. Ogni sera dopo scuola andavo in ospedale e passavamo la notte su quel letto insieme, abbracciati, a parlare. Ricordo ancora la penultima notte, quando alle 7 del mattino uscii dalla stanza mia madre mi disse -“Questa sera è meglio se dopo scuola torni a casa, probabilmente non la troverai più qui e non voglio che tu la veda morire, fai come ti dico per favore.” Me ne andai, uscii dall’edificio trattenendo le lacrime e andai a scuola, finito l’orario corsi subito da lei, sempre nello stesso ospedale, sempre in quella camera che ormai conoscevo a memoria, lei era ancora lì in quel letto che mi sorrideva, passammo la notte insieme abbracciati, ma fu l’ultima volta. Verso le 5 del mattino mi accorsi che il suo cuore non batteva più, dopo averle dato un bacio sulla fronte con le lacrime che mi rigavano il viso uscì dalla stanza mentre 4,5 medici correvano nella corsia, me ne tornai a casa, una volta varcata la soglia trovai mia madre seduta sul divano del salotto che piangeva e arrabbiata mi chiese: -“Sei contento adesso? Ha avuto senso questa tua ultima visita?”
-“Si...” Le risposi -“Ero sveglio mentre lei se ne stava andando, ed’è riuscita a sussurrarmi le sue ultime parole:
-“Sapevo che saresti stato con me anche l’ultima notte, ti amo.”
Nicolas Paolizzi Scrittore