LE S.O.M.S Parte 2
In definitiva i valori che animano l’attività di una Società di Mutuo Soccorso sono la solidarietà e la mutualità volontaria.
Già… suona bene… ma… che significa “mutualità volontaria…”?
“Mutuus”, mutualità volontaria, è un’operazione mediante la quale un gruppo di persone esposte ai medesimi rischi si quota per un determinato contributo, allo scopo di costituire un fondo dal quale i soci più deboli e più sfortunati potranno attingere.
E rileggendo la frase precedente, la mia attenzione si focalizza su un’altra parola chiave: “soci”…
Quindi nel momento in cui un lavoratore entrava a fare parte di una Società di Mutuo Soccorso… diventava un piccolo mattone di quella struttura… e di conseguenza, essendo di fatto “sua” era portato a utilizzare i servizi con… rispetto e onestà… affascinante…
E ciò che appare sorprendente è che oggi… non è cambiato nulla!
Come mi capita spesso, per le vacanze estive torno nel luogo di origine della mia famiglia, in Salento, dove mio papà ha mantenuto una porzione della casa che fu dei miei nonni a Gallipoli; l’estate passata ho trovato estremamente interessante andare a visitare di nuovo la parte vecchia della città e in particolare approfondire la visita delle confraternite… nella sola Gallipoli vecchia ce ne sono diverse e ciascuna raccoglieva una specifica categoria; gli operai delle diverse categorie si ritrovavano organizzati in piccole e raccolte comunità, con incarichi precisi e oltre a fare “filosofia” si prendevano cura dei confratelli più sfortunati e applicavano addirittura con forme di ritualità molto simili a quelle delle Società Segrete, nel senso più alto del termine, i principi delle Società di Mutuo Soccorso…
Tornando alla storia, le Società di Mutuo Soccorso furono definitivamente regolamentate da Re Umberto I°, unitamente alla Camera e al Senato sottoscrivendo la legge 3818 del 15 aprile 1886, Costituzione legale delle Società di Mutuo Soccorso.
Nel corso dei decenni la Società di Mutuo Soccorso si sono evolute, salvo poi di fatto scomparire all’epoca del fascismo per ricomparire negli anni ’50, prendere nei decenni successivi maggiore vigore in virtù della situazione economica nazionale che non permette ormai più allo Stato di adempiere in maniera soddisfacente alla tutela della salute dei cittadini.
Oggi le Società di Mutuo Soccorso sono inquadrate nel Codice del Terzo Settore Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n° 117 per il loro alto valore sociale derivante dai principi che ne regolano l’attività in campo sanitario: l’assenza assoluta dei fini lucrativi, la non discriminazione delle persone assistite, l’applicazione del principio della porta aperta in base al quale chiunque può aderire a una Società di Mutuo Soccorso a prescindere dalle condizioni della salute, la durata illimitata del rapporto associativo con facoltà di recesso solo in capo al socio.
Tutti i principi esposti vanno a colmare il vuoto che inevitabilmente si crea in campo sanitario, vuoto causato dalla limitazione prevista dalle coperture integrative assicurative private che, per quanto complete nelle prestazioni, non possono, per motivi legati principalmente alla redditività economica, attenersi ai principi di valore assoluto che ho elencato e ai contributi richiesti in fase di sottoscrizione dei contratti.
Sorprendente il fatto che, nonostante tutto quanto abbia esposto, nonostante il fatto che le Società di Mutuo Soccorso siano nate e siano state “inventate” in Italia, nonostante il fatto che sul territorio nazionale ne esistano oltre mille delle quali oltre 500 attive per lo più in un campo, quello sanitario, nel quale la popolazione percepisce un “bisogno” di tutela molto elevato… quando si comincia a parlare di “Mutue” la prima domanda di chi ascolta sia… il tasso di interesse applicato confondendo le Società di Mutuo Soccorso con i mutui bancari…
Al contrario, nella vicina Francia, con i principi che ho elencato, 38 milioni di Francesi tutelano la propria salute attraverso le prestazioni erogate da Società di Mutuo Soccorso… e senza nemmeno averle “inventate”…
Relazione tenuta in un contesto prestigioso; tema: LE SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO Parte 1
Molto spesso durante i nostri incontri, ci troviamo a trattare temi di carattere generale, a spiegare il significato di simboli e il tutto con lo scopo di applicare quanto appreso, nella vita quotidiana, compito a volte arduo in quanto il contesto è totalmente diverso da quello che troviamo o che… ci proponiamo di trovare in questo contesto.
Sarà capitato a molti di noi di interrogarci su come applicare quanto andiamo a trattare qui, nella vita di tutti i giorni e spesso a me capita, spero come a tanti tra noi, di… “cercare” al di fuori di queste mura, dei riscontri a ciò che facciamo e cerchiamo faticosamente di applicare nella vita di tutti i giorni, riscontri che in qualche modo confermino a noi stessi che non stiamo facendo solo “filosofia” ma, al contrario, che ciò che facciamo è presente nella realtà in cui viviamo.
Negli ultimi anni mi sono imbattuto in una realtà che ha dapprima attirato la mia attenzione per poi stuzzicare la mia curiosità fino a tramutarsi in passione che gradualmente sto cercando di trasformare in una nuova professionalità: le Società di Mutuo Soccorso.
Ovviamente non è mia intenzione stendere un trattato inerente a queste realtà nè raccogliere pubblicità a livello personale… ma certamente lo scopo che mi prefiggo è quello di informare tutti Voi sul fatto che anche nella vita di tutti i giorni si possano trovare delle forme di attività dove, in maniera a mio modesto parere inequivocabile, si possono trovare delle forme di etica e di morale di grande rilievo.
Per cominciare a “inquadrare” la situazione intendo partire dal nostro documento fondamentale, dalla Costituzione della Repubblica Italiana che all’articolo 45 testualmente recita: “La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura con gli opportuni controlli il carattere e le finalità.”.
Quindi lo Stato riconosce la valenza dei principi della mutualità al punto di inserirli nella propria carta fondamentale.
Facciamo un passo indietro e cerchiamo di comprendere come, in quale contesto storico e con quali finalità siano nate le Società di Mutuo Soccorso.
A tutti noi, specialmente nella regione dove abitiamo, sarà capitato di incontrare un simbolo di questo genere: (Vedere foto)
Questi simboli, a mio avviso assolutamente efficaci e significativi, solitamente indicano gli stabili ove erano ubicate le sedi delle Società Operaie di Mutuo Soccorso.
E qui cominciamo a raccogliere delle prime informazioni: innanzi tutto il termine “operaie” ci fa comprendere che queste associazioni nascevano come associazioni di categoria.
Quando nascono e in seguito a quali bisogni?
La nascita viene collocata nella seconda metà del 1800 e nascevano per un bisogno ben preciso; il contesto è quello della rivoluzione industriale e all’epoca le tutele sanitarie erano praticamente inesistenti.
Ne consegue che i lavoratori in capo a determinate categorie si riunissero e conferissero delle risorse senza distinzione di alcun genere, in un unico “contenitore” salvo poi, in caso di impreviste avversità di carattere sanitario o anche solo per la perdita del posto di lavoro, presentarsi e chiedere un sussidio per potere proseguire nel cammino della vita.
In pratica uno dei principi della mutualità era ed è quello di raccogliere il bisogno e l’esigenza che ovunque e da sempre ha spinto gli uomini economicamente più deboli a cercare una possibilità di miglioramento e di difesa nell’unione solidale; quindi: unione dei deboli e solidarietà.
Sempre nella pratica, le Società di Mutuo Soccorso sono mosse dal principio dell’aiuto scambievole e dalle prestazioni reciproche dando come scontato il fatto che, a fronte di un conferimento all’associazione, potrà in seguito esserci una “restituzione” senza che vi sia necessaria corrispondenza tra prestazioni date (contributi) e prestazioni ricevute (servizi).