Erik Ius

Founder Senior

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Per chi non lo sapesse, il polo nord magnetico, a differenza di quello geografico, non ha una collocazione definitiva ma è in perenne movimento. Il problema emerso dalle osservazioni recenti è che il Polo Nord magnetico sta scappando ad una velocità mia vista prima verso la Siberia e le app negli smartphone di tutto il mondo, la strumentazione militare e civile per la geolocalizzazione e la navigazione marittima rischiano di andare in tilt. Il Polo Nord magnetico dopo avere gironzolato per secoli nell'Artico canadese con minimi spostamenti, dagli anni Novanta ha iniziato a muoversi sempre più velocemente, arrivando ad oggi a spostarsi ad un ritmo senza precedenti, si allontana di 50 chilometri all'anno senza dare segni di rallentamento. Quest'anno, il nord magnetico ha attraversato il meridiano di Greenwich, dirigendosi verso la Siberia. Uno scarto che ha costretto i ricercatori ad aggiornare il World Magnetic Model, un documento elaborato dalla statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration e dalla British Geological Survey che è alla base dei sistemi di navigazione moderni. Peraltro il nuovo modello ha anche confermato che il campo magnetico terrestre si sta indebolendo di circa il 5% ogni secolo. E di questo passo potrebbe invertirsi, inaugurando un'era di caos magnetico con l'inversione fra polo nord e polo sud, cosa già avvenuta 780 mila anni fa.

Erik Ius

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Cosa ci ha insegnato Hollywood? Che se devi entrare in un museo per rubare un’opera d’arte, come ad esempio una banana fissata al muro con dello scotch, ma all’entrata c’è una guardia, basta semplicemente piantargli sul muso uno straccio imbevuto di cloroformio per farla cadere a terra priva di sensi. In teoria la cosa potrebbe funzionare ma non in questo modo. Il cloroformio è realmente un potente anestetico, che può addormentare anche se inalato, ma necessita dai 5 ai 10 minuti per fare effetto, dunque piuttosto scomodo in certi casi. Inoltre essendo una sostanza particolarmente forte, un dosaggio errato potrebbe portare anche alla morte

Erik Ius

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L’immagine strappa un sorriso. In realtà questo scatto risale al 1992 quando l’Uragano Andrew si abbatté sul sud della Florida e il personale dello zoo di Miami si inventò questa soluzione per proteggere i poveri animali. L’autore dello scatto è Ron Magill, che oggi è responsabile della comunicazione dello Zoo di Miami. Tra gli animali erano presenti tantissime specie protette, alcune anche a rischio estinzione. Gli animali più grandi rimasero nei loro recinti che furono rinforzato con mattoni e legno dal personale dello zoo, mentre l’uragano si stava già facendo sentire. Davvero un gesto incredibile da parte di chi fa il proprio lavoro con tutto se stesso.

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