Antonia Alessandra Garzillo

dell’allattamento è un periodo molto delicato in quanto la neo mamma deve poter produrre da prima il colostro per poter allattare e crescere i propri piccoli in maniera adeguata ed energici, il colostro è quella fase principale che precede la fase della secrezione di latte vera e propria, ed è la parte più ricca di anticorpi ricco di nutrienti ed immunoglobuline. Questo periodo è molto difficile in quanto la gatta in realtà diversamente dalla cagna tende a prendere il 50% del peso in più rispetto a prima del concepimento, e per evitare che ingrassi troppo solitamente viene messa a dieta prima della fecondazione. Subito dopo il parto mentre la CAGNA recupera subito il peso che ha acquisito in maniera lineare e non eccessivo, la gatta non torna subito in forma ma perderà solo il 40% del peso in eccesso, in quanto userà le rimanenti riserve di grasso corporeo per far fronte alle continue richieste energetiche dell’allattamento. Sicuramente una grande forma di auto resterà il fatto di lasciarle sempre una ciotola di acqua fresca sempre a portata di mano onde evitare la disidratazione, in oltre la gatta dopo lo svezzamento rischia di perdere peso rispetto al periodo della gravidanza soprattutto se ha avuto una superfecondazione e un numero elevato di cuccioli. Per concludere potremmo dire che il picco dell’allattamento lo si avrà solo intorno alla terza/quarta settimana per poi avere un calo improvviso fino allo svezzamento.

Antonia Alessandra Garzillo

Antica preghiera siux

2019-08-01 22:35:40

Purtroppo una caratteristica peculiare dell’uomo è quella di distruggere ciò di bello che ha intorno in nome della civiltà. Potrei citare mille scempi commessi nel corso della nostra storia per via di questa presunzione. Tra tutti oggi voglio ricordare come gli europei hanno distrutto la

Antonia Alessandra Garzillo

Batteri futura fonte efficiente di energia

2019-08-01 22:07:14

I batteri potrebbero rappresentare il futuro di tutto il comparto legato alla produzione di elettricità secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Lund, Svezia.Già in passato diversi ricercatori hanno tentato di sfruttare quei batteri che generano corrente elettrica attraverso il loro

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