Antonia Alessandra Garzillo

Il viaggio di Gaetano Pecoraro negli ospedali da sogno approda su una nuova terapia tutta made in Italy che utilizza le cellule staminali per “aggiustare” le cornee di chi non vede Continua il viaggio di Gaetano pecoraro negli ospedali da sogno. La terapia rivoluzionaria con le cellule staminali di cui ci parla questa volta sembra un vero miracolo perché ridona la vista a chi non ci vede più. Il San Giovanni Addolorata di Roma è l’ospedale pubblico in cui è stato realizzato il primo trapianto di staminali della cornea su pazienti ciechi. La cornea è una membrana trasparente che si trova sugli occhi, davanti all’iride (la parte colorata) alla pupilla (il buco nero al centro). Quando per malattia o incidente la cornea diventa opaca, l’occhio non vede più bene, fino alla possibilità di perdere la vista. Il direttore del reparto di Oftalmologia dell’ospedale, Augusto Pocobelli, ci spiega come funziona il trapianto di staminali della cornea. “Una parte dell’occhio dev’essere rimasta intatta, attualmente questa procedura viene utilizzata solo nel caso di ustioni corneo-congiuntivali”, quindi persone che hanno subito incidenti, o nei casi di aggressione con l’acido. “Questa è una tecnica che permette di far crescere delle cellule staminali, le mandiamo in laboratorio e lui ce le restituisce pronte per essere utilizzate”. Il laboratorio che si occupa di “coltivare” le cellule staminali si trova a Modena e nasce dall’intuizione di Michele De Luca, direttore del centro di medicina rigenerativa, e Graziella Pellegrini, coordinatrice del centro, “se in uno dei due occhi c’era ancora un millimetro che conteneva le staminali potevamo usarle per ricostruire la superficie corneale”. Proprio in questo centro hanno ottenuto il primo farmaco della storia per la cura della cornea a base di cellule staminali. Pocobelli ci permette di assistere a un’operazione alla cornea. Entriamo con lui in sala operatoria e assistiamo dal vivo al trapianto. Attenzione perché sono immagini non adatte a tutti gli stomaci e a tutte le sensibilità. Dopo l’operazione parliamo con Maurizio, un uomo che ha subito questo intervento. Ci racconta che si tratta di un vero e proprio miracolo: “Prima non vedevo, mi hanno fatto tornare la vista e il sorriso”. Michele De Luca ci spiega che “nel corso dei prossimi venti, trent’anni una serie di patologie potranno essere trattate con le cellule staminali”. “Vogliamo fregarcene dei malati rari o vogliamo investire in ricerca per curarli? I politici devono trovare il modo di rendere queste terapie avanzate accessibili ai pazienti

Antonia Alessandra Garzillo

Buona domenica

2019-11-10 08:05:01

Un saluto da valbondione

Antonia Alessandra Garzillo

Ciao a tutti

2019-11-09 20:57:38

Un saluto a tutti

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148