Angela Catalini

Scriviamo un racconto (lezione 12)

2019-03-15 19:36:25

Capitolo in cui vediamo le regole basi della punteggiatura e gli errori più comuni in cui un bravo autore non deve mai cadere. Vediamoli nel dettaglio: IL PUNTO – indica sempre la fine di un concetto cioè la conclusione di un periodo. Ricordatevi che il punto è sempre attaccato alla parola che lo precede e staccato da quella che segue. Dopo il punto, bisogna sostare un momento prima di riprendere il discorso. IL PUNTO E VIRGOLA – in parole povere è una via di mezzo da la virgola e il punto. Serve a indicare un distacco maggiore rispetto a quello della virgola, ma minore rispetto al punto fermo. Si tratta quindi di una pausa forte, anche se il concetto non è ancora concluso. I DUE PUNTI – segnano una pausa e introducono una spiegazione, una descrizione, un discorso diretto o un elenco. IL PUNTO INTERROGATIVO – conclude una domanda diretta. IL PUNTO ESCLAMATIVO – è un segno che esprime meraviglia, stupore, gioia o dolore. Passiamo adesso agli errori più comuni che sarebbe bene evitare. 1 – Qual è (si scrive proprio così, senza apostrofo) 2 – Sì (quando è affermazione, si scrive in questo modo) 3 – Un po’ (non è corretto scriverlo con l’accento) 4 – I pronomi (GLI se ci riferiamo a un personaggio di sesso maschile e LE in caso contrario) 5 – I congiuntivi (errore comune anche tra i soloni, non vi preoccupate. Vanno comunque controllati con attenzione). (Nell’immagine, il mio ultimo libro, un ♥ dark romance ♥).

Angela Catalini

Scriviamo un racconto (Lezione 11)

2019-03-14 13:22:23

Siamo già a buon punto, abbiamo il nostro incipit e il personaggio principale è stato adeguatamente presentato. Come procede la storia? Un racconto, anche se breve, presenterà dei dialoghi che servono per spezzare la parte descrittiva e rendere la lettura più piacevole. Dunque, il nostro personaggio farà degli incontri e attraverso il dialogo conosceremo cose che lo riguardano. Considerate che quando un personaggio viene introdotto nella narrazione, il lettore non conosce tutto, sa soltanto quello che voi gli fate sapere. Del resto, sarebbe improponibile dare troppe informazioni tutte insieme di cui il lettore potrebbe dimenticarsi, perciò, le notizie devono essere dosate durante la narrazione. Sicuramente i dialoghi sono un ottimo modo per introdurre vicende passate o future. Facciamo un esempio. Due amici si incontrano dopo tanto tempo. Elio: “Davide, non sai quanto sono felice di rivederti, sono stato in pensiero per te.” Davide: “Lo so, ma avevo bisogno di stare da solo.” Elio: “Ti capisco perfettamente. Quando Elena mi ha lasciato ci ho impiegato mesi ad accettarlo e considera che stavamo insieme solo da un anno. Per te deve essere stato devastante veder naufragare un matrimonio dopo dieci anni.”Con un semplice dialogo di poche battute, ai lettori sono arrivati diversi messaggi: Davide era sposato da molti anni e soffre per la fine del suo matrimonio. Possiamo anche ipotizzare che sia ancora innamorato della moglie. Nel prossimo capitolo qualche accenno alla punteggiatura e agli errori più diffusi nell’ambito della scrittura. A presto e grazie per avermi seguita fino a qui!

Angela Catalini

Scriviamo un racconto (Lezione 10)

2019-03-14 10:43:36

Siamo nel vivo della scrittura. Nelle lezioni precedenti abbiamo imparato come trovare una buona idea, la preparazione delle schede dei personaggi e la scaletta e per finire l’incipit, cioè come comincia la storia. Come vi avevo già accennato, l’incipit riveste una grande importanza soprattutto in fase di promozione del libro; considerate che molte piattaforme di vendita permettono di visualizzare un estratto che, naturalmente, coincide con le prime pagine. La scelta di un buon incipit non è sufficiente, dovete anche presentare il personaggio principale. Non è una cosa che potete fare dopo dieci pagine, dovete farlo il prima possibile. Come si introduce un personaggio? Evitate troppi aggettivi, a meno che non stiate scrivendo una fiaba dove, giustamente, la principessa è buona, bella e gentile. Se state scrivendo un racconto o un romanzo, sappiate che meno aggettivi usate, meglio è. Se siete veramente bravi, non ne userete nessuno. Vi faccio un esempio: “Il giovane era seduto al bar, una sigaretta tra le labbra e pareva non accorgersi che le donne lo divoravano con gli occhi”. Come vedete, non ho usato neppure un aggettivo, ma il concetto è arrivato chiaro e forte: quell’uomo è davvero bello e sexy. (Vi invito a leggere "Il cacciatore di onde" una delle mie pubblicazioni che troverete gratis su Amazon. Buona lettura e arrivederci alla prossima lezione!).

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