Andreea Hazaparu

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Clima, WWF: da oggi il summit IPCC in Corea per valutare le azioni necessarie per ridurre il riscaldamento globale.

2019-02-24 17:21:36

Clima, WWF: da oggi il summit IPCC in Corea per valutare le azioni necessarie per ridurre il riscaldamento globale"Limitare il riscaldamento globale richiederà tagli rapidi e profondi delle emissioni di carbonio"Per approfondire….per approvare il rapporto scientifico speciale che dovrà indicare le azioni da mettere in atto per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali. Si prevede che il rapporto evidenzi la necessità di un’azione urgente per il clima, dato che gli impatti climatici stanno aumentano di intensità, livello e frequenza.Il rapporto è stato prodotto dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il Panel delle Nazioni Unite incaricato di fornire valutazioni scientifiche in materia di cambiamento climatico. L’IPCC fornirà le basi scientifiche necessarie a guidare il processo decisionale dei governi proprio alla vigilia della valutazione della effettiva coerenza degli impegni nazionali sottoscritti nel quadro dall’accordo di Parigi.Si prevede che il rapporto sarà un richiamo all’urgenza e al rafforzamento dell’azione sul clima alla vigilia della COP24, il Summit delle Nazioni Unite che si svolgerà a Katowice, in Polonia, a dicembre e per il prossimo futuro.Manuel Pulgar-Vidal, leader del programma globale Clima e Energia del WWF, ha dichiarato: “Pensiamo il report sottolineerà ciò che già sappiamo: abbiamo bisogno di una trasformazione sistemica e senza precedenti della nostra economia – energia, gestione del territorio, delle città e dei sistemi industriali se vogliamo evitare peggiori impatti provocati dal cambiamento climatico. Più rimandiamo le azioni per fermare le emissioni di carbonio, maggiori saranno gli impatti sulla salute e i costi per il futuro. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è una leadership politica che si impegni ad affrontare la sfida che ci attende”.“I risultati del report 1,5° IPCC influenzeranno il percorso che seguiremo nei prossimi anni”. Dichiara la responsabile Clima ed Energia del WWF Italia Mariagrazia Midulla, che sottolinea: “Temperature più elevate vogliono dire impatti climatici più elevati, che modificheranno irrimediabilmente la delicata rete della vita che sostiene la prosperità degli esseri umani e della natura. Limitare il riscaldamento globale richiederà tagli rapidi e profondi delle emissioni di carbonio. Abbiamo già le tecnologie e le conoscenze per arrivare a un’economia a carbonio zero, il vero ostacolo sono gli interessi fossili che rischiano di danneggiare il Pianeta e noi tutti. I governi devono assumere la lotta al cambiamento climatico come obiettivo prioritario e guidare una transizione forte, rapida ed equa, che minimizzi gli impatti sociali e colga le opportunità della trasformazione”.Il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici si riunisce per approvare il Sommario per Decisori Politici del Rapporto Speciale sul riscaldamento globale di 1,5°C. Il rapporto IPCC sarà pubblicato lunedì 8 ottobre (ore 3 di notte in Italia, ore 10 di mattina in Corea, avanti di sette ore).

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Andreea Hazaparu

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Gli antichi egizi sapevano come liberare il potere della ghiandola pineale

2019-02-22 08:25:30

La civiltà egizia era davanti a molte altre civiltà in tutto il mondo quando fiorì sui bordi del fiume Nilo migliaia di anni fa. Questo video (in fondo all’articolo) esplora l’Antico Egitto e la ghiandola pinealeAntico Egitto e la ghiandola pinealeTra le loro conoscenze di astronomia, ingegneria, architettura, medicina, gli antichi egizi avevano un posto molto speciale per la religione e la spiritualità, sapendo esattamente quanto fosse importante nella vita di tutti i giorni.La ghiandola pineale, alias il terzo occhio, è una piccola parte a forma di cono nel nostro cervello che è responsabile per la produzione di serotonina melatonina derivata che lavora a diretto contatto con i nostri ormoni che a loro volta regolano il sonno modulare, le nostre funzioni di stagione e altre cose.Situata nei pressi della parte centrale del nostro cervello, la ghiandola pineale occupa una piccola area tra i nostri due emisferi.E ‘considerata da molti come un portale che collega il mondo fisico e spirituale dell’uomo. Quando viene attivata, la ghiandola pineale offre una sensazione di euforia, e unicità, offrendo un senso di conoscenza e di illuminazione. La ghiandola pineale è considerata come un modo di viaggiare tra le dimensioni, denominata da molti come sdoppiamento o visualizzazione remota.Curiosamente, se guardiamo la ghiandola pineale e l’occhio di Horus troveremo una somiglianza affascinante.L’occhio di Horus è un simbolo che rappresenta la protezione, il potere reale, e la salute. L’occhio è di solito personificato nella dea Wadjet, ed è indicato anche come il ‘occhio di Ra’.Qui di seguito il video, di Schwaller de Lubicz che illustra, il Tempio di Man . Il video mira a dimostrare che i costruttori del Tempio di Luxor hanno effettivamente utilizzato la Geometria sacra che a sua volta si riflette anche sulle esatte proporzioni del corpo umano.Il video offre indizi che l’antica civiltà egizia ha capito gli stati alterati di coscienza, con l’aiuto della ghiandola pineale, che è stato utilizzata da quell’antico popolo per esplorare il regno degli spiriti.

Andreea Hazaparu

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Cina, chimica e fast fashion – È l’invasione di rifiuti tessili pericolosi che noi andiamo a indossare a nostra insaputa

2019-02-22 08:14:55

Cina, chimica e fast fashion ci copriranno di rifiuti tessiliVestiti di bassa qualità realizzati con materiali difficili da riciclare. La moda compulsiva mette in crisi il circuito del riuso e prepara una bomba ambientaleDi Corrado FontanaAbiti usati, la materia prima cresce in volume ma crolla la qualità. Questo in estrema sintesi lo scenario che contraddistingue oggi il second hand clothes market, il mercato degli indumenti di seconda mano. Che vale circa 4 miliardi di dollari l’anno e risente inevitabilmente delle grandi trasformazioni avvenute negli ultimi anni nel settore tessile.Le trasformazioni del settore vengono accelerate dal boom del fast fashion – con le sue devastanti ricadute sociali e ambientali – che quest’anno ha sancito la fine di un’epoca: il 2018 sarà infatti il primo anno nel quale più della metà delle vendite di capi di vestiario e calzature avrà avuto origine al di fuori di Europa e Nord America. A rivelarlo sono gli analisti di McKinsey nel rapporto The State of Fashion 2018 secondo il quale le principali fonti di crescita del settore sono i mercati dei Paesi emergenti, soprattutto Asia-Pacifico e Latino-America.il sorpasso dei mercati emergenti su USA ed Europa nelle vendite del settore moda e abbigliamento – fonte ‘The State of Fashion 2018’, The Business of Fashion and McKinsey & Company 2017Ma la produzione globale di abbigliamento in crescita galoppante (è raddoppiata tra il 2000 e il 2015) non è l’unica tendenza del comparto moda. Nello stesso periodo il numero medio di volte in cui un capo viene indossato prima dello smaltimento è diminuito del 36%. Un dato impressionante che, guardando alla Cina, arriva addirittura al 70%. L’altra novità riguarda i materiali: il poliestere ha infatti scalzato il cotone, diventando il tessuto più utilizzato dall’inizio del ventunesimo secolo.Tutte grandi trasformazioni che si rivelano gatte da pelare per l’economia del tessile usato. Forniscono infatti prodotti più complicati da gestire al mercato degli indumenti destinati al riuso o a quello degli scarti da riciclare in materie prime seconde.Abiti usati: materiali difficili da riciclareIl primo problema è legato all’aumento percentuale delle fibre sintetiche nei tessuti. Gli indumenti al 100% in poliestere, al di là delle valutazioni di pregio e qualità, sono infatti relativamente facili da riconvertire in materiale riutilizzabile. Ben diverso è il caso di miscele con fibra naturale, ad esempio cotone e poliestere. Questi mix, ad oggi, sono essenzialmente non riciclabili: le due componenti infatti non possono essere separate a basso costo.D’altra parte, se è vero che il cotone tessuto “in purezza” può essere trasformato in nuovi indumenti, per realizzare un capo d’abbigliamento pronto per la vendita anche le fibre di cotone devono essere miscelate con nuova fibra di cotone vergine. Dopo il processo di riciclo infatti diventano assai più corte. Tant’è che nella linea di jeans H&M in cotone riciclato il materiale riciclato è solo il 20% del totale. Il restante 80% è cotone vergine.scenari di un possibile incremento nell’uso delle fibre sintetiche nell’industria della moda al 2030 – fonte ‘La moda a un bivio’, Greenpeace, 2017Aspetti problematici sempre più diffusi e ben noti agli addetti ai lavori. «Prendiamo i classici jeans. Una volta erano 100% cotone» spiega Carmine Guanci, vicepresidente di Vesti Solidale, cooperativa sociale specializzata nella raccolta di indumenti usati. Ciò apriva molte strade per il loro riuso: «addirittura in Francia sono stati sviluppati degli impianti dove avviene una lavorazione per recuperare il tessuto e produrre un materiale di isolamento termico e acustico che si chiama Métisse, ignifugo, 100% cotone».Oggi i jeans hanno invece al loro interno, per la maggior parte, un 3-4% di elastene, che ignifugo non è e sta creando moltissimi problemi a questi stabilimenti di riciclaggio. «Quando si hanno dei materiali poliaccoppiati, la separazione ha dei costi che spesso rendono antieconomico il riciclo rispetto all’acquisto di materia vergine».Troppi vestiti e di scarsa qualità.

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