Molti anni fa, qualcuno mi chiese cosa centrava la poesia con i viaggi e i sogni: all'epoca erano le mie tre passioni e lo sono tuttora. Trovai la domanda decisamente ingenua, ma dovetti fare un bagno di umiltà perché non trovai le parole giuste per spiegare l'evidente connessione tra queste dimensioni così affini. Fu un grande insegnamento, in quanto mi permise di capire che non mi conoscevo a sufficienza. 

Nel tempo, come accade quando si vive un sogno o un amore appassionato (che poi secondo me sono la stessa cosa), ho lavorato senza sentire la fatica. Gli ostacoli piccoli e grandi non sono mancati, un rituale tipico per tutti coloro che partono alla ricerca di sé, ma la spinta propulsiva brillava dentro di me senza sosta. Il fuoco è necessario per una vita consapevole, diversamente "Non c'è calore, non c'è nulla"(C.G.Jung). Da questa avventura, nascono le consultazioni onirico meditative: una sintesi delle tre dimensioni, uno strumento per viaggiare dentro ai sogni, costruire la nostra mappa interiore, tracciare l'itinerario della nostra nuova vita e condurci ad una poetica, e quindi, reale felicità.

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Da anni sentivo parlare di Ikigai, senza sapere esattamente cosa fosse. Ho resistito alla classica ricerca su Google, che spesso causa danni irreparabili (fornendo opinioni come  se fossero informazioni) e mi sono iscritta ad uno stage intensivo di tre giorni.

Dopo aver superato, almeno in parte, il gap culturale che intercorre tra Oriente e Occidente, il corso ha cominciato a dare i suoi frutti, grazie alla preparazione seria e precisa dei docenti. Questo aspetto viene, a volte,  trascurato in Europa, dove accade sovente che gli insegnanti s'improvvisino e accademie di scarsa qualità formino maestri, diciamo confusi, per usare un eufemismo.

La prima domanda che Ikigai pone è la seguente: 

- Dimmi ciò che ami, dimmi ciò che ti piace.

Trovarsi di fronte a questo specchio e rispondere in totale sincerità, non è così semplice come sembra. Nel mio caso, per esempio, sono figlia del sistema educativo opposto ovvero "fatti piacere ciò che serve".

Le fasi successive del corso sono ricche di tecniche volte alla realizzazione pratica di sè e delle verità emerse durante gli esercizi.  Una disciplina che scava profondamente, incontra sempre forti resistenze: la maggior parte di noi crede di essere ciò che vuole e non vive ciò che è.  

Ikigai indica sicuramente una via poco battuta, ci ricorda che Verità e Felicità sono dee che abitano sotto lo stesso cielo e condividono la vetta della stessa montagna sacra: ebbene sì, bisogna scalare...

La strada meno battuta

La strada meno battuta

si snoda nelle valli,

attraversa i ruscelli,

si rivela a poco a poco

pare un’incompiuta.

Smarrita a tratti,

dai più stolti è definita

la via dei matti,

ma si tratta in realtà

di una partita a scacchi.

La prima mossa,

il primo passo

in un gioco di specchi.

Sa bene il matto

Che con madre natura

Ha stretto un patto.

Sente l’eco delle sirene in cima, 

Che lo spronano

Ad andare oltre la radura,

il panorama, al di là  della sicura tristezza,

è ricchezza. (Simona Colomba)