Sensualitè
Sensualità come eleganza non è da tutti
Abitami, penetrami . Il tuo sangue sia uno col mio sangue. La tua bocca entri nella mia bocca. Il tuo cuore ingrandisca il mio fino a scoppiare. Straziami. Cadi intera nelle mie viscere. Vadano le tue mani nelle mie mani. I tuoi piedi camminino nei miei piedi, i tuoi piedi. Divampami, bruciami. Còlmami di dolcezza. Bagnami il palato con la tua saliva. Stai in me come il legno sta allo stecchino. Che non posso così, con questa sete bruciandomi. Con questa sete bruciandomi. La solitudine, i suoi corvi, i suoi cani, i suoi brandelli. Juan Gelman Sensualitè
Sensualitè
Sensualità come eleganza non è da tutti
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso, non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge, cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno. Sono affamato del tuo riso che scorre, delle tue mani color di furioso granaio, ho fame della pallida pietra delle tue unghie, voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta. Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza, il naso sovrano dell’aitante volto, voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo, cercandoti, cercando il tuo cuore caldo come un puma nella solitudine di Quitratúe. Pablo Neruda Sensualitè
Sensualitè
Sensualità come eleganza non è da tutti