Sono una donna romantica e parlo alle donne romantiche che hanno sperimentato su se stesse la dolce "dipendenza" da quell’uomo speciale che ha assorbito tutta la nostra vita. Quell’uomo a cui abbiamo dato tanto forse tutto ma che ad un certo momento è sparito, ci ha lasciate, ci ha deluse, ci ha tradite, lasciando in noi solo domande senza risposta.
Ma con chi sono stata tutto questo tempo?
Chi è quest’uomo con il quale credevo di aver costruito una storia d’amore da favola?
Tutte le donne che hanno desiderato e creduto in una storia da favola oggi si sentono delle stupide, delle illuse, delle ingenue. Alla sofferenza si unisce un giudizio critico forte verso se stesse e verso l’amore in generale. E allora ecco che fa la sua comparsa la disillusione, l’amarezza, la tristezza, che ci fa pensare che l’amore è una illusione e che non esiste.
Il sogno dell’amore da favola si dissolve con le nostre lacrime lasciando un vuoto che sembra incolmabile. E anche gli altri ci fanno sentire sbagliate. I loro commenti e consigli ci dimostrano che davvero siamo delle stupide!
Inguaribili romantiche che credono ancora nelle favole!
Ma perché una donna sensibile e romantica deve sentirsi sbagliata o fuori tempo o fuori posto?
Che cosa non funziona?
Dov’è la trappola?
Noi donne come gli uomini abbiamo subito forti condizionamenti per quanto riguarda i ruoli all’interno della coppia. Uno di questi... diciamo il più facilmente riconoscibile... è quello che definiremo con una espressione universalmente riconosciuta "il mito” del principe azzurro.
Questo mito condiziona moltissimo sia gli uomini che le donne relegandoli di fatto dentro aspettative e schemi comportamentali che finiscono sempre in cocenti delusioni E quando giunge la delusione pensiamo che la colpa sia del principe azzurro sbagliato.
E magari pensiamo che cambiando principe avremo risolto il problema.
A volte funziona...
Ma più spesso accade che pur cambiando ci ritroviamo dopo un po’ a vivere sempre le stesse situazioni problematiche, con aspettative puntualmente deluse. C’è un punto fondamentale che noi donne dobbiamo chiarire a noi stesse e riguarda proprio il "mito” del principe azzurro.
Il "mito" ci impedisce di vivere le nostre storie romantiche così come noi abbiamo il diritto di sognarle. Perché il problema non siamo noi e nemmeno il principe azzurro .
Il problema è il "mito".
Scardinare questo "mito" significa entrare in una dimensione più salutare e fertile per far fiorire una bella storia d’amore. La nostra.
Il “mito” del principe azzurro è uno schema di programmazione mentale che abbiamo ereditato dal passato e che non ha nulla di sbagliato nella sua essenza perché pone l’uomo e la donna in un rapporto di scambio.
Quale è il problema allora?
Il problema è che nella programmazione dello schema a noi donne è sfuggita la parte che ci riguardava. Lo abbiamo interpretato in modo passivo relegandoci ad un ruolo passivo.
Abbiamo lasciato tutto nelle mani del principe azzurro al quale abbiamo attribuito un ruolo attivo. Gli abbiamo attribuito la responsabilità di renderci ciò che ci è dovuto cioè la felicità!
Si tratta di una interpretazione distorta che ha creato quello schema di programmazione mentale che definisco “ il mito”. Una programmazione mentale alla quale abbiamo aderito per decenni.
E tutte le volte che ci siamo ritrovate sole a soffrire per amore abbiamo pensato che il problema fosse il principe. Il problema invece è lo schema di programmazione “ mito” del principe azzurro che crea dipendenza.
E nella dipendenza nulla può davvero crescere... figuriamoci la favola.
Ma allora proviamo ad analizzare questo “ mito” attraverso l’osservazione dei suoi protagonisti anzi delle sue più celebri protagoniste!
Cominciamo da Biancaneve che ho visto miliardi di volte dal momento che è stato il film preferito di mia figlia.
Biancaneve è una ragazza che vive la sua vita felice in connessione con la natura. Non è arrabbiata, non è invidiosa, non è frustrata. Lei è felice e canta tutto il giorno con grazia ed eleganza godendosi tutti i frutti dell’abbondanza di cui dispone.
È libera, felice, gioiosa e creativa.
La sua antagonista invece la odia. Odia la sua felicità e dispone la sua morte.
Biancaneve viene condotta nel bosco ma non viene uccisa perché riesce a persuadere il cacciatore che prova compassione per una creatura così luminosa e gentile.
A questo punto accadono alcuni fatti drammatici che mettono in evidenza la resilienza dell’eroina.
Ricapitolando Biancaneve é una donna:
....ed é pure dolce, gentile e bella!
Questa lettura alternativa agli schemi tradizionali sposta l’attenzione sulla protagonista che è una donna completa e felice che realizza il suo sogno d’ amore.
Tutto ciò ci fa capire che siamo rimaste intrappolate in uno schema di programmazione mentale che ci ha impedito di vedere e capire davvero e ci ha condotte dritte dritte verso la dipendenza...quasi senza saperlo, senza accorgercene.
Lo schema di programmazione mentale che chiameremo “ mito” del principe azzurro può essere destrutturato e riprogrammato.
Solo attraverso la sua destrutturazione possiamo liberarci dal “ mito” che crea dipendenza e tenerci "il principe” e la “ storia da favola” che sogniamo e che siamo in grado di realizzare nella nostra vita!
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Un passo dopo l'altro...