Gianni Difilippo

Founder Starter

un pane dal profumo inconfondibile

2018-07-30 21:32:27

Il Pane di Altamura è sicuramente fra i prodotti del nostro territorio più eccellenti. Ha ottenuto già nel 2003 il marchio DOP ( denominazione di origine protetta ) dall'Unione Europea. Si ottiene dalla semola di alcune specifiche varietà di grano duro che si coltivano nella zone dell’Altopiano delle Murge, territorio tutelato del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Le varietà del grano duro utili alla produzione del Pane di Altamura sono “appulo”, “arcangelo”, “duilio” e “simeto” prodotte nel territorio e previste dal regolamento del consorzio di tutela. Il prodotto si ottiene seguendo il tradizionale metodo di lavorazione che predilige l’uso del lievito madre o pasta acida, sale marino e acqua. Ci sono regole ben precise, stabilite dal consorzio di tutela, da rispettare per garantire l’originalità di questo prodotto; il disciplinare cerca di riprendere le caratteristiche della tradizione millenaria risalente al Medioevo: Il pane di Altamura ha sempre un peso non inferiore al mezzo chilo e due forme tipiche più diffuse e note: quella accavallata, localmente detta “skuanète”, e quella bassa, nella dicitura dialettale “a cappidde d’ prèvte”. La mollica è di colore giallo paglierino, la crosta è scura e alta almeno 3 mm, l’odore è inconfondibile.

Gianni Difilippo

Founder Starter

Meravigliosa masseria Casino del Duca

2018-07-30 21:19:44

Nelle vicinanze di Mottola (TA) giace abbandonata una maestosa masseria, modello di efficenza nell'Europa del '700, infatti, era considerata una grande azienda agricola. A vederla sembra un castello, vista la presenza di una grande torre. Costruita nel ‘600 ed ampliato nei due secoli successivi dai nobili Duchi Caracciolo di Martina Franca e dai loro discendenti. Vista dall’esterno, il Casino del Duca si mostra al centro di un vasto appezzamento di terreno (non certo paragonabile a quello, immenso, delle origini) in tutta la sua maestosa mole di masseria fortificata con torre e merlature, articolata in una vasta ala padronale, una chiesa ed ampie strutture di servizio. Oggi purtroppo l’edificio giace immerso in un silenzio interrotto solo dal fruscio del vento – le finestre buie e prive di imposte – eppure non si fa fatica ad immaginarne la vivacità dei tempi d’oro, soprattutto quelli settecenteschi, quando fu al centro di una intensa ed organizzata attività agricola e pastorale.

Gianni Difilippo

Founder Starter

cosa manca ad accompagnare la nostra focaccia barese?

2018-07-30 21:13:09

una PERONIIIIIIIIIIIIII.... ;)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27