FABIO SALVINI

Founder President

Svezia: arriva lo stipendio per i nonni che si prendono cura dei nipoti. Esempio di civiltà

FABIO SALVINI

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Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe là da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio torna il lavoro usato. L'artigiano a mirar l'umido cielo, con l'opra in man, cantando, fassi in su l'uscio; a prova vien fuor la femminetta a còr dell'acqua della novella piova; e l'erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia: e, dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passegger che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore l'uomo a' suoi studi intende? O torna all'opre? o cosa nova imprende? Quando de' mali suoi men si ricorda? Piacer figlio d'affanno; gioia vana, ch'è frutto del passato timore, onde si scosse e paventò la morte chi la vita abborria; onde in lungo tormento, fredde, tacite, smorte, sudàr le genti e palpitàr, vedendo mossi alle nostre offese folgori, nembi e vento. O natura cortese, son questi i doni tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali. Uscir di pena è diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto che per mostro e miracolo talvolta nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana prole cara agli eterni! assai felice se respirar ti lice d'alcun dolor: beata se te d'ogni dolor morte risana.

FABIO SALVINI

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Altro che bamboccioni: gli studenti italiani sono tra i migliori in Europa Studiano più di tutti, e vantano il maggior numero di fuorisede: lontano dagli stereotipi, lo studente italiano è uno sgobbone come pochi altri. Forse, anziché biasimare i giovani, bisognerebbe investire di più nella scuola.In Italia se sei uno studente universitario, o semplicemente hai la sfortuna di essere giovane, c’è poco da festeggiare. La disoccupazione giovanile continua a toccare i massimi storici, la dimensione del precariato condiziona tutta la tua vita, dal portafoglio alla possibilità di avere figli, dalla rinuncia alle vacanze alla malattia mentale. Non basta però una situazione drammatica a spaccare l’esistenza dei giovani italiani una bolletta dopo l’altra; da noi certo disagio bisogna meritarselo. E guai a quelli che conducono una vita tranquilla e lavorano in buona fede: siete tutti dei bamboccioni. In Italia la colpa del giovane è quella di trovarsi nella situazione di poter godere della giovinezza e poco importa se la ambiente esterno non è favorevole; per gli adulti rimarrai sempre uno scansafatiche, uno che vive alle spalle dei genitori, che non ha voglia di impegnarsi e via via con una sequenza random di stereotipi italioti.

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