FABIO SALVINI - Blog

Founder President

FABIO SALVINI

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L’IO E L’OCEANO Diamo per scontato di essere sempre noi stessi, ma non è così. Basta un brutto sogno, uno sbalzo ormonale, una stanchezza, una critica, un calo di umore, ed ecco il nostro Io venire sommerso da un’onda dell’inconscio. Per qualche minuto, per un’ora, per due giorni, diventiamo un altro. Pessimista o abbandonico, rabbioso o infantile, intransigente o logorroico. Poi, passata l’onda, ecco l’Io che riemerge, stravolto, e si chiede chi abbia fatto quei danni mentre lui non c’era. Allora riprende a vivere ma ecco un’altra ondata, e poi un’altra, e un’altra. L’Io è una barchetta che scompare e riappare, in balia dell’oceano psichico, e la vita è frammentata. Ma tutto può cambiare se ci impegniamo a rinforzarlo e stabilizzarlo. Come? Ecco, arriva l’Onda… e invece di lasciarci impressionare, restiamo lì! Restiamo noi! Restiamo Io!!! Un Io guerriero che non vuole sparire, un Io indomabile che non vuole essere interrotto, un Io consapevole che vuole a ogni costo il comando della personalità. Una, due, venti onde. Poi l’Oceano capisce. E si placa. Inizia così il dialogo tra l’Io e l’Inconscio. Inizia, finalmente, la continuità del vivere. . testo di P.Fornari foto di Warren Keelan

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Ognuno di noi, anche senza saperlo, è alla ricerca di una conoscenza speciale della realtà, di una visione profonda del proprio posto nell’universo. È una sete, un bisogno, un istinto ad ampliare la coscienza. Ed è anche una forma di libido: il gusto di cercare. Negli occhi dell’amato o nel viaggiare oltre confine, nel passeggiare senza tempo o nel lavoro di ogni giorno. Perché ogni tanto ci eclissiamo? E ogni quanto ritorniamo? È più lungo un anno, un mese o un’ora? E perché facciamo tramonto e aurora? Noi siamo lì, spontaneamente protési a studiare la vita con la nostra vita, ma quando la vita che facciamo ce lo impedisce, l’istinto bloccato diventa un sintomo. Quanti malesseri e depressioni, quante angosce e insonnie, sono dovuti a questa rimozione! Tuttavia, se noi riconosciamo che questo è un BISOGNO PRIMARIO e lo difendiamo, lo legittimiamo e lo affermiamo, come Ipazia meravigliosa fece in tempi ben più cupi, avremo una psiche luminosa e sana, agganciata alla vita e resistente ai pregiudizi. Sentiremo di vivere. E il tempo, in certi momenti, invece di fuggire starà lì con noi. . testo di P.Fornari foto dal film " Agora" di Alejandro Amenàbar (2009)

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