Delia Di Pasquale
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O graziosa luna, io mi rammento Che, or volge l'anno, sovra questo colle Io venia pien d'angoscia a rimirarti: E tu pendevi allor su quella selva Siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci Il tuo volto apparia, che travagliosa Era mia vita: ed è, nè cangia stile, O mia diletta luna. E pur mi giova La ricordanza, e il noverar l'etate Del mio dolore. Oh come grato occorre Nel tempo giovanil, quando ancor lungo La speme e breve ha la memoria il corso, Il rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che l'affanno duri! (Giacomo Leopardi)
Delia Di Pasquale
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ANTIGONE: TRA INDIVIDUO E RAGIONE DI STATO
2019-08-18 16:41:39
Antigone, la donna che si ribella allo zio Creonte, re di Tebe, per rispettare un ordine morale superiore, le “non scritte leggi degli dei”, i Comandamenti che nessuno può violare, ed essa mira a far cogliere la bellezza del teatro greco, che ci parla sempre di problemi attuali...
Delia Di Pasquale
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Come recuperare file cancellati dall'hard disk del computer
2019-08-18 08:47:49