angelo cianciulli

Come curare un tatuaggio appena fatto?

2019-03-19 07:14:50

Dopo aver scelto con cura il disegno del proprio tattoo, il tatuatore ideale e aver stretto i denti durante la sua esecuzione, ecco che l’opera è compiuta: ma come curare un tatuaggio appena fatto? L’iter per prendersi cura bene di un tattoo appena realizzato è semplice, ma affatto scontato. Anche se a volte questa operazione viene sottovalutata, è in realtà fondamentale.Il tatuaggio appena realizzato, infatti, è come fosse una piccola ferita e va trattata come tale, anche per una questione di sicurezza. Oltre a questo, va considerato che curarlo bene significa avere un migliore risultato finale dal punto di vista estetico.La durata del processo di guarigione e la conseguente cura quotidiana della piccola opera d’arte dipendono dalla dimensione (quindi della ferita), dalla posizione (dalla sensibilità della zona) e dalle caratteristiche della pelle, cioè dalla rapidità del ricambio cellulare del soggetto. I primi giorni, soprattutto, sono quelli più importanti: non seguire le corrette raccomandazioni può significare il danneggiamento del disegno certamente non è il caso di rovinarlo per mancanza di attenzione. Come curare bene un tatuaggio appena fatto?Una volta iniettata l’ultima micro-dose d’inchiostro sotto pelle, il tatuatore procede a disinfettare la zona con prodotti specifici e della garza sterile. Successivamente procederà stendendo uno strato di crema lenitiva, normalmente il Bepanthenol per tatuaggi oppure la vaselina.Una volta fatto, ricoprirà il tutto con della pellicola trasparente, fissandola lungo il perimetro con dello scotch. In questo modo la pelle si mantiene idratata, si evita di sporcare gli abiti e s’isola l’area dall’esterno, che è una fonte probabile di germi e batteri. Il tatuaggio va tenuto così per qualche ora (4-6 ore). Trascorso questo tempo la pellicola va tolta, e occorre lavare con delicatezza utilizzando acqua fresca e un sapone, magari antibatterico.Dopo aver asciugato la zona, tamponando, con un asciugamano pulito si procede con lo stendere un nuovo strato di crema per tatuaggi. Se possibile, fra queste due fasi è consigliato lasciare respirare la pelle così com’è per qualche minuto. Fatto tutto questo, se possibile lasciare il tattoo libero, solo con la crema, o ricoprire nuovamente con della pellicola nel caso in cui si rischiasse di prendere dentro la zona può essere d’intralcio in alcuni lavori, motivo per cui può essere necessario tenerlo coperto qualche giorno in più, lasciandolo però scoperto la notte). Ripetere l’operazione 2 volte al giorno. Errori da evitareLe prime settimane dall’esecuzione di un tattoo sono le più importanti e per questo bisogna fare molta attenzione, controllando anche che non insorgano i sintomi di un’allergia al tatuaggio. In particolare fra i primi nemici, soprattutto se si parla di come curare un tatuaggio in estate, c’è sicuramente il sole con i suoi pericolosi raggi UV che possono deteriorare il colore e rovinare il disegno.È proprio per questo motivo che in caso di esposizione si raccomanda sempre di mettere una protezione solare per tatuaggi con grado elevato a 30, 50 o a schermo totale. Per evitare questi problemi, molti scelgono di non fare un tatuaggio nei mesi caldi, soprattutto se hanno in previsione una vacanza. Un’operazione importante come curare un tatuaggio al mare diventa, infatti, ardua qui: basta pensare all’acqua salata poco igienica e irritante, alla sabbia che s’infila dappertutto e alla difficoltà di evitare il sole.Oltre al sole, quando si pensa a come curare un tatuaggio, è bene ricordare di evitare che la zona sfreghi contro gli abiti e di grattarla: le crosticine che si formano sulla ferita è importante che cadano da sole con il normale ricambio cellulare della pelle. Se si avverte prurito è perché la zona è secca e va applicata una crema apposita.

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angelo cianciulli

Eritema solare: sintomi, cura e come prevenirlo

2019-03-19 07:05:46

L’estate è una delle stagioni più attese dell’anno, ma dev’essere affrontata nel modo giusto, curando la propria pelle in modo adeguato. Chi non usa quotidianamente creme efficaci e nutrienti come la crema alla bava di lumaca e al mare non predilige l’utilizzo di creme protettive, trascorrendo comunque un eccessivo numero di ore al sole, rischia di incappare in un fastidioso problema della pelle, il famoso eritema solare. Ma che cos’è e come si può curare? Ecco tutto quello che bisogna sapere per risolvere il problema e imparare a prevenirlo.Eritema solare: tutto quello che bisogna sapereL’eritema solare è una scottatura o ustione dovuta ad un’eccessiva e prolungata esposizione al sole e ai raggi UV (ultravioletti), in assenza di un’adeguato o sufficiente fattore di protezione solare. Purtroppo tantissime persone, entusiaste per l’arrivo dell’estate, si dimenticano di curare la propria pelle in modo adeguato, pensando di poter evitare qualsiasi tipo di problema.In realtà, i sintomi dell’eritema solare sono molto facili da riconoscere e compaiono circa dopo 6-12 ore dall’esposizione al sole: tra i principali spiccano l’arrossamento della pelle, le bolle, le vescicole, l’estrema sensibilità al tatto, il fastidioso prurito, l’esfoliazione e la secchezza cutanea. Una volta che si è individuata la tipologia di problema, è necessario intervenire in modo immediato per risolvere questo fastidio: esistono molti rimedi naturali per l’eritema solare, alcuni tramandati di generazione in generazione.Per avere un primo sollievo si può procedere con i bagni in acqua tiepida e amido di riso: il primo rossore e il prurito verranno attenuati. Dopo si può procedere o stendendo sulla pelle infiammata un decotto di foglie di lattuga che presenta proprietà lenitive e antiinfiammatorie molto apprezzate, oppure un impacco a base di camomilla tiepida che favorisce la rigenerazione della cute.Oltre ai rimedi naturali, esistono anche dei rimedi farmacologici per l’eritema solare: ovviamente in questo caso come prima cosa è necessario chiedere il consulto del proprio medico di base per una visita dermatologica e per l’assunzione di farmaci specifici. Il medico prescriverà farmaci con principio attivo a base di lidocaina e benzocaina, accompagnati al paracetamolo o all’aspirina in caso di febbre.La cura per l’eritema solare, che sia naturale o farmacologica, deve essere attuata in modo tempestivo, cercando di evitare che la situazione si aggravi come nel caso dell’arrivo della febbre. Nonostante molti tendano a sottovalutare questo tipo di problema, al giorno d’oggi si sa quanto sia importante proteggere la propria pelle, per evitare che il danno possa essere più serio in futuro. Una volta curato l’eritema solare, ricordarsi di proteggere la pelle e nutrirla quotidianamente con un’efficace skin-care routine.Come prevenire un eritema solareDopo aver analizzato sintomi e cura, è importante sapere come prevenire un eritema solare: per farlo basta seguire alla lettera una serie di consigli. La prima cosa da fare è tenere conto della capacità di resistenzaall’esposizione al sole della propria pelle. Per questo motivo bisogna cercare di non esagerare con esposizioni al sole eccessivamente prolungate ed è necessario trascorrere del tempo all’ombra, soprattutto nelle ore più calde della giornata.Inoltre, è importante scegliere la corretta protezione solare: il consiglio è di utilizzare prodotti solari che proteggano la pelle in maniera adeguata, con un fattore di protezione più elevato durante i primi giorni di esposizione al sole e in caso di pelle chiara e delicata. Infine, anche la dieta è molto importante per la cura della propria pelle: idratarsi molto e consumare cibi arancioni, come albicocche e carote, aiuta l’organismo dall’interno, rendendolo più forte e sano, evitando fastidiosi inconvenienti e prevenendo la comparsa di macchie bianche sulla pelle.

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Curare l'orzaiolo con rimedi naturali e omeopatici

2019-03-19 06:51:09

L'orzaiolo è un'infiammazione acuta che può essere prevenuta e curata anche con metodi naturali e omeopatici. L’orzaiolo è un’infezione che colpisce l’occhio, in particolare la zona delle palpebre. Si tratta di un problema molto diffuso che si può curare con rimedi naturali. L’omeopatia offre molte soluzioni per curare e prevenire l’orzaiolo in modo efficace. L’orzaiolo ha l’aspetto di un piccolo brufolo e una consistenza solida. L’area colpita è quella in cui crescono le ciglia e dove sono situate le ghiandole sebacee. A causare l’infiammazione solitamente è lo Stafilococco oppure una simultaneità con la blefarite, un’altra patologia dell’occhio. Rimedi naturali contro l’orzaiolo: le cause della patologiaLa causa più comune dell’orzaiolo è una scarsa igiene personale che può provocare delle infezioni. Il batterio responsabile della malattia è lo Stafilococco che attacca la pelle, le mucose e le ghiandole, e si trova soprattutto nei terreni e nelle sabbie.Il più delle volte l’orzaiolo viene determinato dallo Staphylococcus aureus, che si introduce nell’epidermide attraverso foruncoli e follicoli. L’infezione viene causata dalle tossine di scarto generate da questo batterio che si nutre dei tessuti morti oppure dell’acido lattico.Esistono due tipologie di orzaiolo ed entrambe si possono curare con i rimedi naturali:Orzaiolo esterno: si sviluppa sul bordo dell’occhio a causa del batterio che ha attaccato il follicoloOrzaiolo interno: in cui il batterio colpisce le ghiandole di Meibomio, che si trovano vicino al bulbo oculare nel lato interno della palpebra superiore.Rimedi naturali contro l’orzaiolo: il contagio e i sintomi della patologiaL’orzaiolo è una malattia particolarmente contagiosa. Il batterio infatti si diffonde molto facilmente sull’occhio, bastano delle mani sporche perché si scateni l’infezione, originando la patologia. Le persone più a rischio sono quelle che soffrono di blefarite, ma anche coloro che si toccano spesso gli occhi senza lavare mai le mani.I sintomi dell’orzaiolo sono:ipersensibilità alla luce,lacrimazione eccessiva,percezione di dolore toccando l’occhio.Rimedi naturali contro l’orzaiolo: la cura della patologiaL’orzaiolo tende a scomparire da solo nel giro di qualche settimana. Il rigonfiamento viene riassorbito senza lasciare danni, riportando la situazione alla normalità. Per questo motivo spesso si consiglia di non cercare di risolvere il problema con i medicinali.Nonostante ciò i rimedi naturali possono essere un ottimo aiuto per prevenire la malattia, ma soprattutto favorire il suo decorso più velocemente. In ogni caso è fondamentale non premere e non strizzare mai con le mani l’orzaiolo, questa decisione infatti potrebbe peggiorare la situazione.Rimedi naturali contro l’orzaiolo: gli omeopatici da usare per sconfiggerlo Esistono moltissimi rimedi omeopatici che aiutano a ridurre l’infiammazione e combattere l’orzaiolo in modo efficace. La Pulsatilla, ad esempio, blocca l’infezione, riducendo il prurito e il gonfiore delle palpebre. La Staphysagria risulta efficace soprattutto in caso di orzaioli che tendono all’escrescenza e che sono persistenti.Fra i rimedi omeopatici contro l’orzaiolo possiamo citare anche la Belladonna, indicata in presenza di dolore pulsante, occhio teso e sensibilità alla luce, e l’Euphrasia, che può essere utile in caso di bruciore e arrossamento.

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