alessandro bagaggiolo
E si sta proprio bene anche senza partite di calcio
alessandro bagaggiolo
Di Dani Ella Vista la degenerazione dei tempi, mi sento in dovere di inaugurare la rubrica OHDEFICIENTI del giorno. Dire che Amazon, Facebook, Pornhub, Spotify, Justeat, etc lavorano con i dati personali dell'utente, citandoli come grande esempio per spingere all'uso dell'app governativa, significa confermare che questi strumenti, per quanto legali, non sono etici. Quindi non si smentisce l'incostituzionalitá della app in questione, ma se ne conferma quella delle altre, portando alla luce quanto i privati si siano spinti oltre ciò che gli compete, in nome dei profitti e del tracciamento del profilo dell'utente. Ovviamente, a questi intelligentoni, sfugge una regola fondamentale: non tutto ciò che è legale è anche etico e che le due parole non solo non sono sinonimi, ma neppure sempre legate. E per capirlo basta conoscere come e dove operano e hanno operato sino ad ora le grandi multinazionali: in quegli ambiti che vengono definiti "zone grigie della legge", cioè camminando come funamboli sulla sottile linea tra ciò che è legale e ciò che invece è esplicitamente illegale. O almeno, finché i governi non sono intervenuti per legiferare in loro favore o, più semplicemente, facendo finta di nulla. Tutto questo aggrava la situazione perché rende socialmente accettabile ciò che non dovrebbe esserlo. Un esempio su tutti, che faccio notare da un po'. I ristoranti che a causa del lockdown possono lavorare solo ed esclusivamente appoggiandosi ad app come Justeat, Glovo etc, sono sullo stesso piano di quelli che per poter tenere aperto il locale erano costretti a pagare il pizzo alla mafia. L'anello di congiunzione è la mancanza di libertà di scelta, di alternativa; la costrizione da parte di un potere, legittimo o illegittimo, il principio non cambia. Mentre il primo è ingiustamente legale, il secondo, giustamente, non le è. Quando si sostiene il solito "Ehmaédiversoh" in difesa delle tesi che qualcuno tenta sempre di inculcarci nel cervello, bisogna essere in grado di dimostrare il perché della differenza. Altrimenti che si abbia il buon gusto di tacere. Per decenza e dignità propria, nemmeno degli altri. E se proprio piace tanto notare le differenze, che proprio non se ne può fare a meno, almeno si abbia l'intelligenza di sottolineare che l'adesione alle app citate è completamente su base volontaria e non implica limitazioni della libertà civile. Se non compro su Amazon o non ho un profilo Facebook, o addirittura non ho uno smartphone, non mi viene impedito di uscire e svolgere la mia vita da cittadino. A differenza dell'app Immuni. Aggiungo infine una postilla, aihmé necessaria. Essere contrari al tracciamento dei dati personali in nome della difesa della privacy, è solo buon senso e difesa dei propri diritti costituzionali, non implica quindi l'essere invischiati in qualche losco traffico. Al contrario di quanto sono portati a credere questi cerebrolesi. Dire "io non ho nulla da nascondere", tanto per sentirsi migliori non vi farà ricevere una medaglia d'oro, ma una catena di ferro arrugginita. OHDEFICIENTI!
alessandro bagaggiolo