1000 birre da provare nella vita

Cibi & Bevande

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1000 birre da provare nella vita

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Chantillon Rosè de Gambrinus del birrificio Brasserie Cantillon ( Belgio) Una birra rosata con sentori pungenti, asciutti e di fattoria, accanto a noti fresche di lamponi e scorza di agrumi. Nel corpo rimane ben poco del lampone, essendo gli zuccheri della polpa ormai fermentati da tempo. Asciutta, aspra e astringente, con retrogusto floreale e di limone. Le FRAMBOISE non sono, come crede qualcuno, soltanto un interpretazione modernista dell'antica trazionale LAMBIC. Jean-Pierre Van Roy, patriarca della Cantillon, ha effettuato studi approfonditi in materia, arrivando a scoprire che, per quanto sia difficile stabilirne la data esatta di apparizione del Pajottenland, le lambic al lampone esistono da almeno un secolo. LA LAVORAZIONE della Rosè de Gambrinus prevede l'aggiunta di una notevole quantità di lamponi interni nelle botti di Lambic semi-invecchiata, che stimolano la fermentazione e approntano un significato ( ma non eccessivo) carattere fruttato. poichè questo tende ad affievolirsi col tempo, Van Roy raccomanda di gustare la sua Rosè ancora giovane. Questa birra in realtà non si chiama "framboise" e la motivazione di legge nel sito dell'azienda: dal 1986 tale definizione identifica infatti le "birre dolci con aromi artificiali". Ecco perchè si è scelto un nuovo appellativo per la Rosè, dedicandola in maniera appropriata a Gambrinus, il patrono della birra.

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Bitch Creek ESB del birrificio Grand Teton Brewing Company ( Stati Uniti) Colore mogano scuro. Gli aromi iniziali di pompelmo e resina del luppolo Northwest eliminano in gran parte le note di caramello, la cui dolcezza riemerge sul palato, con note di nocciola e mou, ma anche di luppoli agrumati. Finale nettamente amaro. Ben prima che il birrificio Otto Brothers ( dal nome dei fondatori Ernie e Charlie Otto) venisse alla luce, i due inaugurarono la loro prima microscopica struttura nel cortile di casa a Wilson nel 1989. Dopo essersi battuti per la legalizzazione dei brewpub, nel 1992 hanno aperto il primo ristorante-birreria dello stato, che ha visto l'introduzione del moderno growler. Alla fine del XIX secolo il GROWLER era un secchio utilizzato dai clienti dei pub per portare la birra a casa. Senza linee di imbottigliamento, all'epoca era il solo sistema per vendere al pubblico la birra d'asporto. Charlie Otto ha rispolverato l'usanza dell'antico recipiente, applicando il logo del birrificio sui bottiglioni di vetro da un litro e mezzo, rinominati appunto growler, e chiedendo ai clienti di riconsegnare i vuoti al rifornimento successivo. L'idea ben presto si è diffusa nei brewpub dell'intero paese. Nel 1998 la Otto Brothers si trasferì nella nuova sede di Victor, nell'Idaho, e nel 2000 venne ribattezzata Grand Teton Brewing. La Bitch Creek prende il nome da un riferimento geografico locale: il Bitch Creek è un fiume che scorre lungo il versante occidentale dei monti Teton. Per celebrare il XX anniversario del birrificio, il mastrobirraio Rob Mullin ha creato la serie di birre più forti XX, tra cui la XX Bitch Creek Double ESB.

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