♦ Sergio Omassi ♦

Life Coach e Formatore

Cosa significa realmente lo sbadiglio dell'interlocutore mentre parli?

2018-12-04 17:03:29

Sarà capitato anche a te di beccarti un sonoro sbadiglio dell'interlocutore mentre stai parlando, raccontando qualcosa, spiegando un concetto. Probabilmente non l'hai presa bene poiché siamo abituati ad associare lo sbadiglio alla stanchezza, alla noia, al disinteresse. Ma sai cosa si nasconde fisiologicamente dietro molti sbadigli?

Una ricerca del 2008 nata presso la State University di New York, nel distretto di Albany, spiega molto bene perché sbadigliamo.

Due professori di psicologia, Andrew e Gordon Gallup, hanno dimostrato che sbadigliare aumenta la vigilanza del cervello e che il nostro organismo ricorre allo sbadiglio proprio per restare attivo a livello di attenzione.

Tramite lo sbadiglio, infatti, viene stimolato uno scambio termico nel cervello grazie all'aumento del flusso di sangue. Questa operazione riaccende l'attenzione.

In questo senso, in effetti, sono legittimate le impressioni negative che uno sbadiglio può provocarti se lo ricevi: l'interlocutore ha bisogno di un espediente fisiologico per rimanere attento, il che significa, molto probabilmente, che il tuo argomento o il tuo stile comunicativo non sono coinvolgenti a livello emozionale.

Il fatto che lo sbadiglio sia contagioso (scommetto che stai sbadigliando da quando hai visto la prima foto e lo hai fatto anche in seguito, leggendo la parola SBADIGLIO), secondo questi psicologi, dipende da meccanismi empatici (evolutisi nel tempo) atti a mantenere alta l'attenzione del gruppo.

La ricerca dei Gallup si è svolta reclutando 44 soggetti volontari e sottoponendoli alla visione di video in cui alcune persone sbadigliano in continuazione. Ovviamente nella stanza è iniziato un concerto di sbadigli.

In seguito è stato chiesto ai soggetti di dichiarare come avevano respirato durante ogni sbadiglio: dal naso o dalla bocca. Il cinquanta per cento di loro ha dichiarato di aver sbadigliato incamerando aria attraverso la bocca. Coloro che inspiravano dal naso, invece, avevano sbadigliato molto meno: nonostante lo stimolo "empatico", inspirando dal naso e incamerando aria più fresca rispetto a quella della bocca, avevano inibito spesso lo sbadiglio.

Un piccolo campione di individui non ha sbadigliato nemmeno una volta, per un motivo preciso che è stato proprio il fulcro dell'esperimento: era stato applicato sulla loro fronte un impacco freddo. La presenza di questo impacco garantiva ai loro cervelli un raffrescamento del sangue, quindi lo sbadiglio diventava inutile.

In questa lettura, che essendo frutto di una ricerca scientifica ha ottime basi su cui reggersi, attraverso lo sbadiglio pompiamo sangue più fresco nel cervello per poter pensare meglio.

Non si tratta, quindi, di mancanza di rispetto: al contrario, secondo i Gallup è un tentativo di mantenere viva l'attenzione.

In una riunione aziendale c'è gente che si pizzica le gambe sotto il tavolo per non sbadigliare, proprio perché la lettura comune etichetta negativamente questa funzione fisiologica e non si vuole essere "beccati" dal manager, ma se il manager sapesse leggere lo sbadiglio come un virus funzionale ad una migliore attenzione del gruppo, potrebbe invece incoraggiarlo.

In alternativa, potrebbe chiedere ai partecipanti di farsi impacchi freddi sulla fronte durante la sua esposizione.

La cosa migliore che un manager potrebbe fare durante una riunione è, però, quella di riuscire a mantenere alta l'attenzione del gruppo grazie alla sua capacità di coinvolgimento, come potrebbe fare un insegnante davanti ai suoi allievi, o un sacerdote durante la messa. Ma questa è un'altra storia e magari ne parleremo più avanti.