Rosa Giacalone

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DONAZIONI : ESEMPI DI CLAUSOLE DA INSERIRE NEL L'ATTO DI DONAZIONE

2018-06-29 18:36:53

Per soddisfare le specifiche esigenze del donante nei singoli casi concreti, la legge consente di introdurre nell’atto di donazione diverse particolari clausole. Si possono prevedere vari termini, condizioni, oneri, riserve eccetera. Ecco qui di seguito alcuni esempi di clausole che si possono validamente inserire in un atto di donazione. Una condizione sospensiva: ad esempio, condizionare l’efficacia donazione al fatto che il donatario raggiunga un certo risultato (come la laurea). Una condizione risolutiva: ad esempio, disporre che la donazione (in ipotesi, di una biblioteca di libri di medicina) venga meno se il donatario non riesca a diventare medico. Un termine “iniziale” (ad esempio, la donazione di una rendita a far tempo da una certa data) o un termine “finale” (ad esempio, la donazione di una rendita fino a una certa data). La riserva di usufrutto: in questo caso, chi dona riserva a proprio vantaggio il diritto di usufrutto sui beni donati, con la conseguenza che spetta al donante il diritto di utilizzare il bene donato e di percepirne i frutti (anche locandolo) per tutta la durata della sua vita. Inoltre, il donante può anche riservare tale diritto, dopo di lui, a vantaggio di un’altra persona.

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Sentenza della Cassazione: Reato di truffa x chi cela all'acquirente eventuali pretese di terzi sul bene oggetto di alienazione

2018-06-29 10:54:30

La Suprema Corte di Cassazione con al sentenza n. 23079 del 23 maggio 2018 ha così stabilito che “Nel caso in cui su un immobile un terzo accampi pretese che, se accolte a seguito di un giudizio, comporterebbero la restituzione del suddetto immobile al rivendicante anche da parte di un terzo al quale sia stato nel frattempo alienato, il proprietario che intenda venderlo, ha l’obbligo giuridico, nella fase delle trattative, di comunicare al potenziale acquirente, la suddetta controversa situazione giuridica – anche se non sia ancora sfociata in una vera e propria causa – al fine di consentirgli di liberamente autodeterminarsi e, quindi, di valutare se accettare o meno il rischio di una eventuale causa.”

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Intestare casa al figlio minorenne, alcune cose da sapere...

2018-06-29 07:43:13

I motivi per cui si decide di intestare la casa a un minore sono diversi. C’è il caso del genitore che acquista la casa per il figlio minorenne per risparmiargli il mutuo in futuro, ma anche casi in cui la famiglia vuole mettersi al riparo da eventuali liti per l’assegnazione della casa, in caso di una possibile separazione, oppure vuole tutelare il patrimonio familiare dagli imprevisti di attività commerciali. In tutti i casi, per intestare la casa a un figlio minore serve l’autorizzazione del Giudice Tutelare del Tribunale competente, che valuta che l’operazione sia nell’interesse del minore. Si tratta di un atto di amministrazione straordinaria in favore del minore che non ha capacità di agire. L’autorizzazione solitamente è richiesta dal notaio al quale ci si rivolge per l’atto di trasferimento dell’immobile. Si tratta di un procedimento agevole e veloce e, di norma, non trascorre molto tempo per l’ottenimento dell’autorizzazione. Per l’intestazione della casa al minore ci sono diversi procedimenti. I genitori acquistano l’immobile e poi lo donano al figlio minore; oppure i genitori pagano il prezzo ma l’immobile viene acquistato direttamente dal minore; in altri casi ancora può utilizzarsi la figura del contratto a favore del terzo, e cioè i genitori stipulano l’atto di vendita, procedendo agli adempimenti e al pagamento del prezzo, ma gli effetti del contratto si producono in capo al minore. In tutti i casi si deve passare per il Giudice Tutelare.

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