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Cybertruffe, attenzione! Non succede solo agli altri…
Phishing, quante volte abbiamo sentito questa parola? Eppure non le diamo il giusto significato fin quando non ci cadiamo dentro di persona.
Il tema delle frodi informatiche è sempre più di attualità, ce ne parla anche un servizio della RSI (Tv Svizzera); di seguito il link per leggerlo sul loro sito, consiglio di dedicargli i pochi minuti necessari:
https://www.rsi.ch/news/svizzera/Cybertruffe-Tutti-possono-cascarci-15110831.html
Con il termine phishing si indicano le tecniche atte a carpire dei dati sensibili (quali password o codici di accesso), convincendo la vittima a fornire questi dati.
In genere si invia una e-mail o un sms nel quale ci si spaccia per un fornitore di servizi, tipo una banca, un sito di vendite online, un corriere o l’azienda elettrica/telefonica. In questo messaggio viene inserito un link ad una pagina internet creata ad hoc che riproduce fedelmente la pagina dell’azienda (che ovviamente non è consapevole della cosa); andando sulla pagina si chiede di compilare i campi con i dati richiesti.
Una volta che i malviventi sono in possesso dei dati possono attuare una moltitudine di attività illecite, ad esempio avendo accesso alla e-mail possono richiede delle nuove credenziali per altri servizi, come si fa quando si dimentica una password. Lo scopo ultimo è sempre quello di riuscire a rubare del denaro, accedendo a conti bancari o portafogli digitali.
È difficile cadere nelle mani di questi truffatori? Non molto, nel servizio citato sopra si trova proprio la testimonianza di un truffato che spiega come la cosa sia gli sia stata presentata in maniera molto credibile.
Ci si può difendere? Si.
Per prima cosa bisogna ricordare che nessun fornitore (banca o altra azienda) chiederà mai le credenziali di accesso ai propri servizi, al massimo può chiedere di cambiarle tramite apposite procedure.
Non bisogna poi credere a messaggi del tipo “il conto sarà bloccato” o cose simili.
Se si riceve una comunicazione di questo tipo e appare realistica conviene contattare l’azienda cercando il numero di telefono o il sito web, non usare quelli indicati nel messaggio che potrebbero essere fasulli; meglio ancora recarsi in una sede fisica, se disponibile.
In particolare non cliccare mai sui link presenti nei messaggi a meno che non si sia più che certi della provenienza.
Purtroppo i criminali informatici sono sempre alla ricerca di nuovi metodi per delinquere, e risulta difficile combatterli perché le forze dell’ordine sono in parte bloccate dalla legislazione: la legge si ferma alle frontiere nazionali, la rete internet no.
Per poter portare a termine i loro piani hanno però bisogno di una certa collaborazione delle loro vittime (cioè noi); spesso basta solo prendersi qualche minuto per esaminare bene le richieste, senza farsi prendere dall’ansia, per accorgersi che qualcosa non torna.
Calma e occhi aperti, non facciamoci prendere in giro!
L’immagine è uno screenshot dal sito segnalato.
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Trasformare i click in denaro, questa è la creator economy.
Un settore in piena espansione, sempre più persone guadagnano pubblicando contenuti in rete, un giro d’affari che ha superato i 100 miliardi di dollari; si chiama creator economy e chi ne fa parte viene genericamente indicato con il termine “influencer”.
Di tutto questo ci parla il servizio della rubrica The Excange di Euronews, ecco il link per vederlo (durata 8 min 5 sec):
https://www.youtube.com/watch?v=ql7TPACEfyE
Nel video si parla dell’evoluzione di questo settore, con interviste a persone che sono già riuscite a raggiungere ottimi risultati.
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L' immagine è uno screenshot dal video segnalato.
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Come condividere i post di Cam.TV su Facebook.
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