Raffaela Rutili

Top Founder President

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In principio era l’immunità di gregge (parte 1/2)

2019-04-04 16:05:58

Secondo questo teorema, vaccinando un numero congruo di persone, e rendendo così sempre più soggetti resistenti all’agente patogeno, si ha la possibilità di ostacolarne il contagio diretto da persona a persona, fino ad ottenerne l’eradicazione. Ma le cose stanno davvero così?

In principio era l'immunità di gregge (parte 1)

Prima della legge Lorenzin che aumentava l’obbligo vaccinale da 4 a 10 vaccini nessuno aveva mai sentito parlare del concetto di immunità di gregge.

Secondo questo teorema, vaccinando un numero congruo di persone, variabile a seconda della capacità di diffusione della malattia e rendendo così sempre più soggetti resistenti all’ agente patogeno, si ha la possibilità di ostacolarne il contagio diretto da persona a persona, fino ad ottenerne l’eradicazione, cioè la scomparsa totale della malattia stessa.

Il Ministero della Salute e gli organi di tutela nonchè i media hanno riportato il concetto come verità assoluta, scientificamente provata e pertanto indiscutibile.

Hanno anche fatto leva sul senso di responsabilità di ciascuno per la tutela di chi, malato o debole, non aveva la possibilità di proteggersi con la vaccinazione.


Ma le cose stanno davvero così?


Mi sono personalmente dedicata ad una ricerca facendo alcune interessanti scoperte:


1) l’immunità di gregge è basata su un modello matematico


Con mia grande sorpresa, ad avvalorare la teoria dell’immunità di gregge non trovo una serie di sperimentazioni scientifiche o di ricerche epidemiologiche ma un modello statistico matematico detto “modello SIR”. Cioè una teoria, appunto. Tale modello tiene conto di 3 variabili: 

- gruppo di persone sane aggredibili dalla malattia,

- gruppo di persone che hanno contratto la malattia e sono pertanto infette e contagiose,

- gruppo di persone guarite o morte e pertanto non più contagiose.

Questo dettaglio è molto importante (vedi più avanti).

2) l’immunità di gregge è e resta una TEORIA non verificata.


Oltre a non aver trovato studi che verificassero la correttezza dell’ipotesi, riporto semplicemente da Wikipedia (1): Nonostante vari studi abbiano evidenziato la sua plausibilità, allo stato attuale risulta difficile dimostrare direttamente l'esistenza dell'immunità di gregge. Tuttavia la sua esistenza può essere dimostrata indirettamente da casi come quello dell'eradicazione della rabbia in Germania....In Germania, tra il 1981 e il 2005 sono stati registrati nove decessi di persone causati dalla rabbia, dei quali almeno due riconducibili a morso da parte di animali infetti. Il serbatoio preferito del virus è rappresentato da canidi (volpi, lupi, cani, gatti, ecc.). Per la somministrazione del vaccino agli esemplari selvatici vennero utilizzati dei bocconi opportunamente trattati, che vennero dispersi nelle aree boschive affinché gli animali se ne cibassero...Nel giro di qualche anno il numero di animali infetti crollò, dimezzandosi nel giro di 7 anni e pressoché azzerandosi nei primi anni 2000 (3 casi segnalati nel 2006) ...Non essendovi altre cause che possano spiegare la riduzione della prevalenza della rabbia nella popolazione di animali selvatici, come ad esempio migliori condizioni igieniche all'interno della popolazione animale, l'unica spiegazione plausibile resta l'uso in massa del vaccino e l'effetto gregge venutosi a creare.” 


Analizziamo:


a) viene ammesso che il concetto di immunità di gregge sia “plausibile” e non accertato.


b) la vaccinazione avviene attraverso lo spargimento di cibo opportunamente lavorato. Non si menziona minimamente a controlli sulle quantità assunte e sulla tipologia del mammifero che le ha consumate. In sostanza è una supposizione che proprio gli animali targhet se ne siano cibati, impossibile poi sapere in quanti soggetti l’abbiano fatto.


c) i decessi certamente causati da contagio da animale infetto sono isoltanto 2 dei 9 avvenuti. Pochi anni dopo l’eradicazione della rabbia negli animali compaiono comunque 3 casi di contagio.


d) appare molto grossolano affermare che i risultati positivi sono imputabili al vaccino senza alcun altro test di controllo ma restando sempre nel campo della plausibilità. Proprio la scienza che pretende test a cieco e doppio cieco non ha pensato, ad esempio, di ripetere il test in altre zone? Davvero abbiamo un programma vaccinale con 36 dosi in 2 anni perchè plausibilmente il vaccino ha eradicato la rabbia in Germania? E’ proprio impossibile ottenere conferme più certe?


e) sempre restando sul concetto che non ci sono altre spiegazioni apparenti, sarei curiosa di sapere come la scienza spiega scientificamente il fenomento della scomparsa della lebbra e la quella quasi totale del colera. Queste due malattie dimostrano che l’andamento di diffusione e scomparsa delle malatie non è così lineare come un modello matematico e ci sono ancora molte cose da scoprire. Il fatto che non sono state individuate altre cause che possano spiegare la riduzione degli animali infetti, non vuol dire che non ci siano nè può essere motivo sufficiente per dimostrare l’efficacia della campagna vaccinale.


CONTINUA NELLA PARTE 2