Nicola Borraccino

La nostra autostima, per strutturarsi opportunamente, necessita di confrontarsi con i NO che riceviamo nel corso della vita...

04/02/2019, 08:35

DA PIÙ PARTI SI SENTONO CRITICHE RIGUARDO ALL’ATTUALE SISTEMA EDUCATIVO…Un recente lavoro di Peter Gray dal titolo: “Lasciateli giocare” (Einaudi), definisce la scuola di oggi come una macchina repressiva che, con la sua “istruzione forzata”, spegne la creatività…“I tempi sono cambiati”, si legge in questo libro, “i genitori sono cambiati e la scuola, con il suo sistema educativo, sembra proprio che non riesca a conformarsi a questi cambiamenti”.Ma siamo davvero certi che il mondo “extrascolastico” sia cambiato in meglio?Tempo fa all’educazione veniva attribuito il compito di liberare il soggetto dalla sua infanzia, oggi si tende a concepire l’infanzia come un tempo al quale si vorrebbe essere eternamente fedeli…Il compito dell’educazione viene aggirato nel nome della felicità del bambino, in realtà è la società consumistica a pigiare sull’acceleratore. Un'accelerazione che “suggerisce” l’opportunità di far fare al bimbo tutto quello che vuole così da sollecitare il soddisfacimento immediato delle sue richieste, a prescindere.Le famiglie, dal punto di vista economico, sono sempre più in difficoltà a far esistere il senso del limite e del differimento della soddisfazione perché il “mercato”, per un suo tornaconto, ha necessità di drenare energie economiche in tempi sempre più brevi.Gli esiti di questo processo sono devastanti.I nostri figli hanno difficoltà ad accedere alla dimensione generativa del desiderio poiché la condizione di questo accesso è data dalla distanza di tempo esistente tra il desiderare e l’ottenere. La contrazione di questo tempo a pochi giorni o, addirittura, a poche ore, toglie valore al processo, di fatto lo esclude a piè pari.Imparare una nuova lingua, o acquisire l’abilità nel suonare uno strumento musicale o il comporre poesie sono caratteristiche che richiedono anni – il tempo legato al processo.Il processo consente al desiderio di sviluppare opportunità autenticamente generative. Il tutto e subito annichilisce il desiderio, lo soffoca con la marea montante della soddisfazione immediata dei bisogni.A ben vedere, nessun tempo ha mai esaltato così la centralità del bambino nella vita della famiglia. Il sistema famiglia è in crisi - questo è un dato di fatto – e questa crisi investe la relazione tra i genitori e il mondo scolastico, un rapporto che si è fatto via via più conflittuale, al punto da divenire un problema cruciale del nostro tempo. Ne sono prova le diatribe che molti genitori strutturano nei confronti degli insegnanti che si permettono di giudicare negativamente i loro figli (e, di conseguenza, il loro modo di educarli) o di sottoporli a provvedimenti disciplinari.I genitori dovrebbero prendere consapevolezza del fatto che non esistono genitori ideali e che, come sentenziava Freud, è impossibile per un genitore non sbagliare.Il fatto che un genitore possa sbagliare non significa affatto disertare la responsabilità di assumere delle decisioni. Per i genitori non si tratta di proporsi come modelli educativi infallibili – niente di peggio per un figlio che avere un padre o una madre che si offrono come misura ideale della vita – ciò che serve, come primo passo, è quello di prendere consapevolezza che i valori incarnati dal mondo consumistico, non sono in alcun modo il paradigma da seguire... anzi, valutare l'ipotesi che, a volte, sono proprio i “NO” che aiutano a crescere….

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