Scrittore per caso
Trama di "Ellen Thrace"
"Rimasta orfana, e senza un tetto sulla testa, all’età di sedici anni, Ellen si unisce ad una banda di criminali per non morire di fame. Dopo essersi fatta strada nel mondo della criminalità, le viene offerto un nuovo lavoro che non può rifiutare, uccidere un malvivente che sta disturbando gli affari della sua banda. Ucciso il malvivente, Ellen si trova circondata da alcuni poliziotti che la arrestano per poi portarla alla centrale di polizia. Qui, viene interrogata dall’agente speciale Johnson che, dopo aver esaminato la sua fedina penale, le annuncia di dover finire in una carcere governativo per il resto della sua vita. Considerando la preparazione di Ellen, l’agente le offre una scelta, finire in carcere oppure indossare una divisa e andare a combattere su Marte. Ellen, dopo una nottata trascorsa in cella, decide per la vita militare e andrà su Marte, dove scoprirà un segreto che il mondo intero deve conoscere."
Scrittore per caso
“Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro.
Siate il peso che inclina il piano.
Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma.
Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma.
Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.”
Bertrand Russell
Scrittore per caso
Estratto da "L'uomo che visse nello spazio"
"Mi ritrovai chiuso in quella cabina, da solo, con la porta bloccata dall’esterno e del tutto ignaro del futuro che mi stava aspettando.
Alzatomi dal letto, dove mi ero seduto appena entrato, sotto lo sguardo di quel gigante, mi misi a camminare avanti e indietro per la stanza, per cercare di calmarmi e rilassarmi.
Mi muovevo da una parete all’altra, con le mani dietro la schiena e il capo chino verso il pavimento, ponendomi domande alle quali non riuscivo ancora dare una risposta.
Dopo qualche ora dedicata a camminare avanti e indietro, decisi di stendermi su quel letto e aspettare che qualcuno venissi a farmi visita."