Maurizio D’onofrio

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Maurizio D’onofrio

Sono innumerevoli i monumenti di Napoli avvolti da un alone di mistero. Tra questi c’è l’Obelisco dell’Immacolata che sorge al centro di Piazza del Gesù di fronte al bugnato. Il monumento, con in cima una guglia che rappresenta la Madonna, è considerato tra i maggiori esempi della scultura barocca napoletana. Su quest’opera aleggia un’inquietante leggenda. Si dice che in alcune ore del giorno, specialmente con la luce del tramonto o dell’alba, l’aspetto della statua della Madonna cambi. Se si fissa attentamente di spalle, dopo qualche giro intorno alla guglia, si ha l’impressione di essere minacciosamente osservati. Bisogna allontanarsi un bel pò per non sentire più questa spiacevole sensazione. Il velo che avvolge il capo della Vergine, visto da dietro, appare, infatti, come un volto stilizzato con lo sguardo fisso verso il basso e, secondo la leggenda raffigurerebbe la Morte in persona con tanto di gobba e scettro in mano. Qualcuno pensa che il mistero sia legato ad un’origine massonica. Per altri la matrice è solamente religiosa. Per altri ancora è una vetta “escogitata” dai Sanseverino, proprietari del palazzo trasformato poi nella Chiesa del Gesù Nuovo. La nobile famiglia fu, infatti, condannata alla confisca di tutti i beni per aver partecipato alla congiura contro il re Ferrante D’Aragona. Che sia realtà o semplice suggestione non è dato sapere, eppure molti storici dell’arte e studiosi sono pronti a confermare che la statua cambi effettivamente volto.

Maurizio D’onofrio

Tillandsia è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae, originarie del Centro America. Ne esistono oltre 500 specie ripartite fra 6 sottogeneri. Senza radici sotterranee, assorbono il loro nutrimento dall'umidità dell'aria (conosciute anche come Garofano d'aria). Vivono generalmente sulle cime degli alberi o sulle rocce, nelle zone dove sono più diffuse è comune trovarle anche su pali e fili elettrici oltre che sulle antenne televisive. L'umidità dell'aria è catturata tramite apposite strutture poste sull'epidermide chiamate tricomi che sono aperti quando la pianta è secca e si richiudono sopra una certa soglia di umidità per impedirne l'evaporazione: l'aspetto vellutato di queste piante è dovuto proprio ad essi.

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