✨Massimiliano Cedro✨

Founder President

Anche i piccioni soffrono l'afa come dimostra questa foto scattata ieri in Lista dei Bari, a Venezia: due piccioni cercano un po' d'acqua nel tubo di scarico del condizionatore di un barbiere. Il problema della sete si sta sviluppando tra tutti gli uccellini che affollano le città a causa del prosciugarsi di molte pozze. Secondo gli esperti basta poco per poterli aiutare: una bacinella in giardino all'ombra con poche dita (non più di tre) di acqua pulita permette a molti uccellini di città (i sempre più rari passerotti, ma anche a merli, cinciallegre, pettirossi) di trovare approvvigionamento idrico e refrigerio. Per vitare che diventi bacino riproduttivo per le zanzare basta cambiarla ogni due giorni. Un piccolo sforzo per noi e un grande aiuto per loro.

✨Massimiliano Cedro✨

Founder President

Io sono un ambientalista e nel mio piccolo tento di fare qualcosa per il pianeta. Nel mio quartiere abbiamo molti prati comunali abbandonati che utilizzo per piantare alberi. Fino ad oggi ne ho piantati 42 e conto di piantumarne altri 10 entro 30 giorni. Consiglio a tutti di piantare un albero per il bene del pianeta.

✨Massimiliano Cedro✨

Founder President

Perchè convertirsi al biologico? Le ragioni che tutti dovremmo conoscere. Il settore del biologico è in forte crescita, ma molti consumatori restano ancora scettici. Credono che si tratti solo di una moda e che non ci sia nessuna differenza di qualità tra prodotti; altri non mettono nel carrello prodotti bio perchè ritengono che il prezzo sia troppo alto. In più, una larga fetta di consumatori non sono consapevoli dell’impatto sull’ambiente delle produzioni non sostenibili, altri temono di essere frodati a causa di percorsi poco trasparenti delle certificazioni. L’impatto che ha l’agricoltura BIO sull’ambiente è enormemente inferiore a quello dell’agricoltura convenzionale. Con la concimazione organica blocchiamo grandi quantità di CO2 nel terreno e, quindi, limitiamo l’effetto serra. In più, l’assenza di pesticidi chimici vuol dire meno inquinamento dei suoli e delle falde; un uso più accorto dell’acqua di irrigazione, la salvaguardia della biodiversità, sia nella scelta delle varietà da coltivare che nella creazione di siepi e filari che permettono alla fauna micro e macro di vivere in equilibrio. Il vantaggio è notevole: scegliere prodotti Bio vuol dire non ingerire o venire a contatto con prodotti chimici. Quando vengono fatti interventi con prodotti chimici, rimangono sempre dei residui e si spera giustamente nei limiti previsti dalle norme se si tratta di un unico prodotto. Quando, invece, sulla stessa pianta vengono fatti più interventi con prodotti diversi, i residui dei vari pesticidi (anche se tutti nei limiti consentiti), non possiamo sapere come interagiscono tra di loro e che effetti possono avere sul nostro organismo. Ricordo che sugli alberi da frutta molto spesso vengono fatti oltre 20 interventi in una stagione. Ma qual è la differenza di qualità tra i prodotti Bio e non Bio che vengono consumati? Se guardiamo al solo valore energetico, proteine e vitamine, non esiste differenza tra un prodotto Bio e uno non Bio. Diverso invece è l’apporto di micronutrienti. Nei prodotti Bio, i micronutrienti sono sempre presenti, mentre scarseggiano nei prodotti derivanti dall’agricoltura convenzionale. Chi si nutre soprattutto di questi ultimi, è spesso costretto a ricorrere ad integratori di origine farmaceutica. E cosa non meno importante, nei prodotti Bio non ci sono i residui chimici. L’agricoltore è sempre il primo ad essere esposto alla contaminazione dei pesticidi. Lui ne manipola sempre grosse quantità. Secondo per motivi ambientali, la salvaguardia del pianeta in senso lato. Gli altri motivi sono di ordine etico: cibo e ambiente sani per tutti. Molti agricoltori rinunciano alle certificazioni perchè non riescono a sostenerne i costi. Non si può dire che i costi economici di certificazione siano eccessivi. Ciò che rende veramente pesante la certificazione è la burocrazia. Se un’azienda produce solo cereali anche l’iter burocratico è sopportabile, ma nel caso di chi produce diversi ortaggi o chi trasforma i prodotti, allora sì che il peso delle registrazioni incide veramente tanto sull’organizzazione aziendale, soprattutto nelle piccole aziende. Molti piccoli produttori, poi, che hanno una clientela stabile, incentrata sulla vendita diretta e che hanno acquisito la fiducia dei loro clienti, pur non smettendo di produrre Bio, rinunciano alla certificazione usando come scusa gli alti costi. Esiste, poi, sempre qualcuno in malafede, che afferma “sono un produttore bio, ma non mi certifico per i costi eccessivi”. E se, poi, utilizza prodotti non ammessi in agricoltura Bio, nessuno lo può sanzionare. Dal primo gennaio 2017 opera a pieno regime una banca dati antifrode sui prodotti bio.

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