Marco in pentola

Cosa bolle sul fuoco in cucina?

Marco in pentola

Cosa bolle sul fuoco in cucina?

Assaggi di Storia. Cibo buono... da morire? Sembra che sia accaduto anche questo! 😄

2021-10-12 06:55:49

Cari amici! Con questo articolo inauguro una piccola rubrica di storia e curiosità della cucina, che diventerà periodica su questo canale.

Vi racconto oggi di Bertoldo e di come, per avergli offerto cibo buonissimo ma non adatto a lui, alla sua "organicità" di contadino, le cose non siano andate come si sarebbe voluto...

Lo scopriremo nel racconto di Giulio Cesare Croce

Seguitemi e, se vi piace, lasciate un like! 😉

Si potrà mai morire per cibo troppo buono?

Sembra di sì!! 😄

Bertoldo, il contadino furbo e scaltro, capace di risolvere per il re Alboino i grattacapi che i dignitari di corte neppure erano stati in grado di arrivare capire, fu nutrito come un principe alle mense del re.
A Bertoldo furono dati cibi preziosi come pesche, volatili, frutti delicati, e tutti gli onori.

Ma non era cibo per lui, che era zotico e villano!

Morì di inedia, per non potersi nutrire con tanta delizia, ma troppo delicata per lui...
Qui a seguire la storia in sintesi, mentre vediamo nella foto di copertina la moglie Marcolfa, tratta da wikipedia, sgomenta per la perdita del suo amato...
---

A ciascuno il suo cibo?

Giulio Cesare Croce è l'autore di "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno", un romanzo comico pubblicato nel 1606 che narra le gesta di Bertoldo, villano rozzo e bestiale dotato di un istinto sottile, che con furbizia e scaltrezza è in grado di risolvere per il re Alboino molti grattacapi e problemi di vario genere, proponendo soluzioni che i suoi dignitari di Corte, nobili ed educati (ma evidentemente un po' rimbecilliti! 😄), non erano in grado neppure lontanamente di affrontare.

Lo schema narrativo del contadino furbo è caratteristico di quell'epoca!

Ebbene:  il buon Bertoldo, ricompensato per i suoi servigi con una vita di corte accanto a nobili e re, nutrito come meglio non potrebbe un principe, si trova in grave difficoltà: perché lui, contadino, ha i suoi cibi dedicati!
Rape, fagioli, (patate non ancora! Arrivano dalle Americhe e per essere introdotte nell'alimentazione europea ancora ce ne vuole!), radici, erbaggi, ...  insomma, cibi che per varie ragioni (crescono "nella" terra; sono molto prolifici; sono pesanti di digestione; durano a lungo; etc. etc. ) corrispondono al suo lignaggio di villano e contadino.

All'epoca si credeva che ogni classe sociale dovesse nutrirsi di determinati cibi, specifici per le proprie "caratteristiche"!

Per cui, nutrito di volatili, pesche e pere delicate, di salsine e dolcetti prelibati, di ogni ben di Dio che la cucina "barocca" dei grandi cuochi del Rinascimento italiano era riuscita a inventarsi per soddisfare i palati dei "Signori", ebbe a soffrirne grandemente. E morì, di inedia.
Ascoltiamo il racconto:

"... mentre ch’e stette in quella corte, ogni cosa andò di bene in meglio; ma essendo egli usato a mangiar cibi grossi e frutti selvatichi, tosto ch’esso cominciò a gustare di quelle vivande gentili e delicate s’infermò gravemente a morire, con grandissimo dispiacere del Re e della Regina, i quali dopo la sua morte vissero sempre una vita trista e infelice. I medici che non conoscevano la sua complessione, gli facevano i rimedi che si fanno alli gentiluomini e cavalieri di corte; ma esso, che conosceva la sua natura, teneva domandato a quelli che gli portassero una pentola di fagiuoli con la cipolla dentro e delle rape cotte sotto la cenere, perché lui sapeva che con tal cibi saria guarito; ma i detti medici non lo volsero mai contentare." 

Il povero Bertoldo, privato della sua pignatta di fagioli, perì per indigenza, nonostante la disponibilità di banchetti riccamente imbanditi di cibi.
Nel suo epitaffio fu scritto:

In questa tomba tenebrosa e oscura,
Giace un villan di sì deforme aspetto,
Che più d'orso che d'uomo avea figura,
Ma di tant' alto e nobil'intelletto,
Che stupir fece il Mondo e la Natura.
Mentr' egli visse, fu Bertoldo detto,
Fu grato al Re, morì con aspri duoli
Per non poter mangiar rape e fagiuoli.

Uno dei tanti racconti di quell'epoca, questo, che dicono come il cibo sia per noi uomini un nutrimento simbolico, oltre che un nutrimento per il fisico.

Alle prossime puntate di questa nostro nuova rubrica!
E se vi è piaciuta questa storia... sostenete! :-)  

ME 17/11: In Cucina Insieme! Con Zucca e i suoi "fratelli"!
Mercoledì 17 novembre si replica!Alle ore 18.30 si ripropone l'incontro di "In Cucina Insieme".Alle 20.00 servirai la cena ai tuoi commensali!Nel corso del nostro collegamento, impareremo, lavorando insieme:Come preparare velocemente e in modo semplice una zucca al forno gustosissimaCome cucinare una pasta brisée croccante e gustosa, facile da lavorare, versatile. Utile per crackers o per la base di torta salataCome costruire una farcia corretta per adattare ingredienti vegetali alla farcitura di torte salateCome preparare una crema dolce gustosissima senza zucchero (con malto)Come utilizzare gli ingredienti senza gettare nulla di ciò che è buonoScopri i dettagli nell'articolo!
by Marco Boscarato